Svolta per le auto elettriche, diminuiscono drasticamente i costi delle batterie

Le batterie per auto elettriche segnano un nuovo minimo storico a livello globale, scendendo complessivamente sotto la soglia dei 100 dollari per kilowattora

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 18 Dicembre 2024 14:54

Si intensifica la transizione energetica. Uno dei nodi principali da sciogliere per far sì che le auto elettriche si diffondano su larga scala è il prezzo. Con le tecnologie attuali, le Case produttrici non possono scendere sotto un determinato limite, compreso tra i 25.000 e i 30.000 euro. Cifre significative, soprattutto in Paesi come l’Italia, dove una parte consistente della popolazione ha un reddito medio-basso. Perchè i potenziali consumatori sarebbero anche disposti ad abbracciare il nuovo corso green, a patto di avere un budget adeguato. Non sorprende, dunque, che in Norvegia le vetture a zero emissioni rappresentino ormai una quota significativa del parco circolante.

Scende il valore di mercato

Tra le varie voci di spesa a carico dei Costruttori, spiccano le batterie. Dei componenti tanto irrinunciabili quanto costosi, tuttavia dei segnali incoraggianti emergono con la schiacciante forza dei numeri. Secondo un’analisi condotta da Bloomberg NEF (BNEF) , il prezzo medio globale delle batterie ha subito un drastico calo nell’ultimo periodo. Per la prima volta è, infatti, inferiore ai 100 dollari a kilowattora, scendendo a circa 97 dollari (circa 92 euro). Oltre alle celle degli accumulatori, la stima comprende i componenti associati quali cablaggi, elettronica e contenitore.

All’abbassamento dei prezzi hanno contribuito diversi fattori. In primo luogo, è sceso il valore di mercato delle materie prime. In secondo luogo, ciò dipende dall’aumento delle capacità produttive, soprattutto in Cina, dove non è così insolito che l’offerta superi di gran lunga la domanda. L’adozione delle batterie LFP (litio ferro fosfato), più economiche delle tipologie tradizionali, ha giocato un ruolo importante. Nel 2025 il trend dovrebbe proseguire, quantomeno a livello globale. In Europa i prezzi continuano a essere elevati, ed è uno dei motivi principali dietro alle difficoltà affrontate dai Costruttori. In rapporto alla media cinese, nel Vecchio Continente il costo degli accumulatori è del 50% superiore.

Pressione al ribasso

Evelina Stoikou, responsabile del team di tecnologia delle batterie di BNEF e autrice principale del rapporto, ha affermato: “Il calo dei prezzi delle celle delle batterie quest’anno è stato maggiore rispetto a quello registrato nei prezzi dei metalli delle batterie, il che indica che i margini per i produttori di batterie sono compressi. I produttori più piccoli affrontano una pressione particolare per abbassare i prezzi delle celle per lottare per la quota di mercato”.

Anche Yayoi Sekine, responsabile dell’accumulo di energia presso BNEF, ha espresso delle considerazioni sul fenomeno: “Una cosa che stiamo osservando è come le nuove tariffe sui prodotti finiti per batterie possano portare a dinamiche di prezzo distorte e a una domanda lenta di prodotti finali. Indipendentemente da ciò, una maggiore adozione di sostanze chimiche LFP, la continua concorrenza di mercato, i miglioramenti nella tecnologia, nella lavorazione dei materiali e nella produzione eserciteranno una pressione al ribasso sui prezzi delle batterie”.

Nonostante la questione non sia facile da risolvere, l’obiettivo di auto elettriche economiche comincia a sembrare più raggiungibile. Se accompagnata a un potenziamento delle infrastrutture, le vetture a batteria potrebbero finalmente diventare una scelta accessibile e comune per una vasta platea di clienti, segnando l’alba di una nuova era.