Terremoto Volkswagen, licenziamenti più facili dal 2025: cosa sta succedendo

Il periodo negativo di Volkswagen si ripercuote anche sulla categoria dei lavoratori, con il colosso di Wolfsburg che non rinnova i contratti collettivi

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Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

C’era fino a poco tempo fa una locomotiva nel settore dell’industria automobilistica europea, che rappresentava al meglio le forza dirompente del suo Paese. Quel treno pronto a scalare vette mondiali, riuscendo addirittura a issarsi al primo posto come maggior costruttore del globo, sta deragliando: il suo nome è Volkswagen. Il gigante di Wolfsburg ha affrontato sfide molto complesse nell’arco di questi anni, a partire dal Dieselgate, ma adesso la situazione appare un tantino ingarbugliata perché la previsione per i lavoratori è quella di andare incontro a dei licenziamenti che potrebbero essere molto più facili.

Cambia il rapporto col sindacato dei metalmeccanici

Ciò che è cambiato rispetto al recente passato è il rapporto con il sindacato tedesco dei metalmeccanici, come ha affermato lo stesso IG Metall, il quale ha dichiarato di aver ricevuto dal costruttore di Wolfsburg la lettera di disdetta di diversi contratti collettivi: tra questi, c’è anche l’accordo che prevede esplicitamente la salvaguardia dei posti di lavoro e delle fabbriche tedesche fino al 2029.

L’intesa, che in atto dal 1994, è stata più volte confermata e rinnovata nell’arco di questi trent’anni, per questo motivo la decisione di Volkswagen di andare avanti con la rescissione potrebbe rappresentare una svolta epocale (in negativo) nelle relazioni sindacali. A incrinarsi è soprattutto il rapporto con Daniela Cavallo, presidente del consiglio di fabbrica generale e membro del consiglio di sorveglianza del colosso di Wolfsburg, la quale sostiene a spada tratta: “Ci difenderemo con fermezza da questo storico attacco ai nostri posti di lavoro”, ha detto Cavallo. “Con noi non ci saranno esuberi“.

Come cambia la vita in Volkswagen

La rescissione dei contratti collettivi permette di avere, già da adesso, ogni tipo di scenario plausibile. Nella fattispecie, Volkswagen ha adesso la possibilità e la libertà per pianificare i tagli, con diverse fabbriche in bilico. Non è un mistero che se la situazione non verrà capovolta in breve tempo, alcuni impianti saranno destinati a chiudere anche in Germania e questo sarà il primo scontro tra la dirigenza e il sindacato. Una dichiarazione è pervenuta anche da Wolfsburg, con il responsabile delle risorse umane, Gunnar Kilian, che sottolinea come l’azienda sia stata costretta a rescindere i contratti a causa delle attuali sfide economiche.

Andando a sviscerare più nel concreto, l’accordo odierno scadrà alla fine dell’anno e dopo sei mesi l’azienda potrà procedere con i primi licenziamenti. Tra l’altro, la Volkswagen ha eliminato ulteriori accordi sindacali, tra cui quello che prevede garanzie a favore dei tirocinanti e un altro che regola e determina i contratti di lavoro temporaneo. Secondo quanto dichiarato da Kilian, la direzione ha la determinazione di negoziare un nuovo accordo nel più breve tempo possibile e comunque entro giugno 2025. “Questo periodo ci darà l’opportunità di lavorare con i rappresentanti dei lavoratori per trovare soluzioni su come rendere Volkswagen competitiva e pronta per il futuro a lungo termine“, aggiunge il manager. Nel frattempo Thorsten Gröger, direttore distrettuale e capo negoziatore dell’IG Metall, minaccia già un autunno caldo fatto di scioperi e manifestazioni di protesta come non se ne vedevano da tempo.