Se l’ex inquilino della Casa Bianca, Joe Biden, aveva spinto per la diffusione di auto elettriche sul territorio americano, il neo eletto Presidente non ha nessuna intenzione di limitare la libertà di scelta dei cittadini. Subito dopo il suo insediamento, il tycoon ha aspramente criticato i veicoli elettrici, revocando un ordine esecutivo del 2021 firmato da Joe Biden che aveva l’obiettivo di arrivare entro il 2030 a un 50% di EV sul totale dei nuovi mezzi venduti negli Stati Uniti.
Per ovvi motivi l’ex Presidente aveva ricevuto il sostegno dei major internazionale dell’industria delle quattro ruote. I numeri, però, non sono cresciuti di pari passo ai buoni propositi. “Gli Stati Uniti non saboteranno le nostre industrie mentre la Cina inquina impunemente“, ha affermato Donald Trump durante il discorso d’insediamento. Il magnate di NY ha anche affermato che avrebbe arrestato la distribuzione dei fondi governativi inutilizzati per le stazioni di ricarica. Una presa di posizione che appare una dichiarazione di guerra ai poteri forti green che stanno imponendo le loro ideologie a livello mondiale.
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Auto elettriche, la decisione di Donald Trump
Il neo eletto Presidente ha comandato all’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (EPA) di rivalutare le disposizioni sulle emissioni. L’obiettivo è revocare un’esenzione concessa alla California dall’EPA, che consentirà allo stato di vietare la vendita di auto a benzina a partire dal 2035, una normativa simile a quella che potrebbe sconvolgere il Vecchio Continente tra 10 anni. “Metteremo fine al Green New Deal e revocheremo l’obbligo di veicoli elettrici, salvando la nostra industria automobilistica e mantenendo il mio sacro impegno nei confronti dei nostri grandi lavoratori automobilistici americani“, ha assicurato Trump in un discorso dal Campidoglio.
Gli americani potranno continuare a comprare l’auto ideale per i propri bisogni. Potrebbe, inoltre, arrivare l’eliminazione dei “sussidi ingiusti e altre distorsioni di mercato mal concepite e imposte dal governo, che favoriscono i veicoli elettrici rispetto ad altre tecnologie“. Il riferimento è al credito d’imposta di 7.500 dollari per le nuove EV e 4.000 per le usate. Le conseguenze di questa politica è risultata subito impattante per tutti costruttori di auto elettriche negli USA.
USA, cambio di rotta epocale
La proposta di annullamento del “tax credit” federale per gli investimenti nelle infrastrutture di ricarica e per le EV in leasing arriva da John Barrasso e da altri 14 senatori tra cui il leader della maggioranza John Thune, che hanno deciso di sposare la filosofia di Trump. Dire addio al mandato sulle elettriche del predecessore Biden avrà ulteriori risvolti negativi sulle Case automobilistiche che avevano incentrato la produzione su veicoli full electric.
Inoltre, potrebbe arrivare una tassa di 1.000 dollari una tantum a carico dei proprietari di auto alla spina, con le risorse da destinare a un fondo per la manutenzione stradale. Un capovolgimento totale sposato anche dalla senatrice Deb Fischer: “I veicoli elettrici possono pesare fino a tre volte di più di quelli a benzina, causando maggiore usura su asfalto e ponti“. Il segretario ai Trasporti Sean Duffy ha aggiunto che, a livello federale, non si esclude la possibilità di una tariffa a carico dei proprietari delle EV per l’uso delle strade. Chissà come la prenderà Elon Musk che ha chiuso un 2024 in flessione a causa di un raffreddamento delle richieste per le Tesla.