Gruppo Proma sceglie l’Italia, addio alla Germania per i sedili di lusso

I sedili di lusso del Gruppo Proma tornano in Italia, con Caselette che è stato scelto come polo produttivo per le commesse Bmw, Porsche e Grenadier

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Luca Bucceri

giornalista

Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano. Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e dei motori, scrive anche di attualità ed economia.

Pubblicato: 19 Febbraio 2025 14:30

L’Italia piazza il colpo e batte ancora una volta la Germania. Non parliamo di calcio, bensì di automotive e della scelta da parte del Gruppo Proma, leader nella produzione di componenti auto, di spostare la produzione dei propri sedili di lusso nel Bel Paese. Una decisione che porta ad abbandonare Stoccarda per Caselette, in provincia di Torino, dove si stima una produzione di 50.000 pezzi all’anno.

Proma trasferisce la produzione in Italia

Sgarbo alla Germania, l’Italia ringrazia. Il Gruppo Proma, azienda nostrana nota nel settore della componentistica e che di recente ha rilevato le attività della Recaro, ha infatti deciso di fare ritorno a casa. Lo farà a Caselette, in provincia di Torino, dove la società ha individuato un polo per spostare la produzione delle linee che gestiscono le commesse di sedili realizzati per colossi come Porsche e Bmw.

Mentre c’è chi decide di delocalizzare, quanto scelto da Proma è esattamente il contrario, puntando sempre più a investire in Italia, Paese sinonimo di qualità e competenza. In pratica un porto sicuro, una certezza per il Gruppo che si affida al settore manifatturiero italiano per portare a casa i propri obiettivi.

Una decisione che arriva proprio a pochi giorni dal via libera a una nuova commessa di sedili per il Grenadier della britannica Ineos, che porterà all’aumento della produzione.

A Casalette per 50.000 sedili

Le competenze della manifattura torinese nel settore dell’automotive daranno di certo una spinta in più, con Proma che dovrà stare al passo con le richieste dei propri clienti. E dopo Porsche e Bmw, la sfida Grenadier rappresenta un altro passo importante.

Dalla commessa per il modello di Ineos, infatti, arriverà una spinta produttiva che a Caselette si traduce, numeri alla mano, in 50.000 pezzi in più all’anno. E lo stabilimento torinese verrà subito messo alla prova. Ma non mancheranno gli investimenti, perché come spiegato dallo stesso Gruppo a Caselette verrà sfruttato a pieno un terreno di 50.000 metri quadrati dove verrà costruito un capannone dove in futuro verranno trasferite altre linee. Burocrazia nostrana permettendo, con Proma che ha sottolineato che “nonostante le promesse delle istituzioni, siamo bloccati dalla burocrazia che ci impedisce di procedere all’espansione”.

Premium e lusso firmato Proma

Ad annunciare la decisione di lasciare Stoccarda per fare ritorno in Italia ci ha pensato Luca Pino, amministratore delegato del Gruppo Proma che ha sottolineato che la scelta di concentrarsi sul settore premium e di lusso è alla base della decisione presa.

“La manifattura italiana è ancora apprezzata” ha spiegato, sottolineando che la produzione a Torino è ripresa celermente per supportare il polo produttivo francese che si occupava già di Grenadier. “Abbiamo anche trasferito parte delle attrezzature, inclusa la linea di assemblaggio, dalla Germania a Caselette” ha specificato.

Proma, che fattura 1,1 miliardi di euro l’anno in 25 impianti divisi su tre continenti e che in Italia fa tripletta a Torino dopo le presenze a Rivoli e Bruino, darà lavoro a quasi 400 persone con la nuova sfida. Infatti oltre ai 100 dipendenti già arruolati negli altri due poli torinesi, a Caselette verranno impiegati 250 dipendenti, portando a 350 persone la forza lavoro nel Bel Paese.