Niente più incentivi, ma per il settore auto c’è una novità

Dal Governo arriva il no definitivo all'emissione di nuovi incentivi. Allo stesso tempo però il Ministro Urso promette interessanti novità per il comparto auto in Italia

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Antonio Russo

giornalista pubblicista

Laureato in Comunicazione e giornalista pubblicista. Dal 2012 è attivo nel mondo del giornalismo online. Amante dell'automotive e del motorsport si divide tra presentazioni di auto, moto e Gran Premi. Cresciuto nel mito di Valentino Rossi e Michael Schumacher spera un giorno di poter raccontare nuovamente le gesta di altri grandi campioni per l'Italia.

Pubblicato: 21 Novembre 2024 16:20

Il mercato dell’auto è in continuo fermento poiché stiamo vivendo una transizione ecologica che potrebbe stravolgere la percezione che oggi abbiamo delle nostre auto. La strada è tracciata ormai da tempo, l’Europa ha posto come deadline il 2035 affinché non vengano più vendute auto che non producano emissioni zero. Questo si tramuta in una mobilità elettrica, ma allo stesso tempo aperta anche ad altre soluzioni alternative come l’idrogeno.

Tutte queste nuove tecnologie però hanno dei costi di sviluppo e produzione non indifferenti. Le Case sono quindi costrette ad alzare i prezzi dei propri veicoli e questo rende infine la vita molto complicata all’acquirente finale, che molte volte è costretto a ripiegare su auto per così dire meno ecologiche semplicemente per un aspetto economico. Per questo motivo si sta cercando, con vari espedienti, di rendere le EV sempre più accessibili.

I problemi del settore automotive

Al Ministero si è tenuto un nuovo tavolo dove si è discusso di ciò che sta accadendo in ambito automotive in Italia. Urso è stato netto nei giudizi mettendo in risalto i problemi che stanno affliggendo il settore in tutta Europa. Naturalmente il riferimento è chiaro ai Marchi tedeschi come la Volkswagen, costretta a chiudere degli impianti. In particolare il dito è stato puntato contro le multe imposte dall’UE a tutti coloro che non rispettano i limiti di CO2 a partire dal 2025.

Secondo Urso, questo atteggiamento dell’Unione Europea, starebbe mandando in crisi tutti i costruttori, costretti essenzialmente a tre diverse alternative, tutte controproducenti: ridurre la produzione di auto termiche per far scendere la proporzione imposta tra EV vendute e auto a combustione, aumentare la vendita delle elettriche o infine comprare quote di crediti di CO2 dalla Tesla.

Le soluzioni di Urso, la risposta di Stellantis

Come riportato da AlVolante, il Ministro Urso ha poi rimarcato nuovamente che l’Italia non intende introdurre nuovamente gli ecobonus. La misura è stata ritenuta inefficace ai fini di aumentare la produzione di auto in Italia, dove addirittura si è riscontrata la cosa opposta. Come sappiamo, questo è un tema che negli ultimi mesi ha spesso portato allo scontro tra Governo e Stellantis. Allo stesso tempo però Urso ha anche promesso sostegno alle imprese attraverso il fondo automotive che in fase di manovra arriverà a 400 milioni di euro e a 1 miliardo e 640 milioni di euro nel 2025 e 2026.

Il Ministro ha anche proposto un piano automotive per l’Europa con incentivi alla domanda che siano stabili e duraturi, mettendo insieme le risorse destinate ai consumatori europei. Le posizioni tra il Governo e Stellantis sono letteralmente agli antipodi. Urso, infatti, chiede alla holding un piano industriale che illustri nel dettaglio cosa vogliono fare con ogni stabilimento in Italia. Dall’altro lato, invece, l’Azienda nata dalla fusione tra il Gruppo FCA e il Gruppo PSA nicchia sull’argomento e rilancia che il piano per l’Italia c’è già e che le idee del Ministro non aiuteranno il settore. Insomma la partita è aperta e pare proprio che si giocherà a colpi di dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa.