Due colossi cinesi lavorano alla fusione: può nascere un nuovo brand

Come confermato anche dai media occidentali, Dongfeng Motor e Changan Automobile sono in trattativa per una fusione che potrebbe rivoluzionare l'industria cinese

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Davide Raia

esperto di tecnologia e motori

Editor e copywriter, mi occupo principalmente di tecnologia, in tutte le sue forme, e di motori. Appassionato di viaggi, vivo tra Napoli e la Grecia.

Pubblicato: 12 Aprile 2025 07:30

Negli ultimi anni, l’industria automotive cinese ha fatto registrare una crescita notevole, anche grazie alla capacità di contenere i costi di produzione delle elettriche e delle batterie. Diverse aziende si sono affermate come importanti realtà del mercato globale e ora stanno tentando la scalata alle classifiche di vendita, anche (e soprattutto) in Europa.

All’orizzonte c’è una nuova possibile rivoluzione per il settore industriale cinese. Come già anticipato da diverse indiscrezioni nelle ultime settimane e ribadito più di recente dal New York Times, infatti, due colossi cinesi sono in trattativa per creare un gruppo che potrebbe diventare un nuovo punto di riferimento del mercato globale.

Un nuovo top player

Secondo quanto riporta la testata americana, le due aziende prossime a siglare un accordo di fusione sarebbero Dongfeng Motor, che lo scorso anno ha partecipato al Salone di Torino, e Changan Automobile. Entrambe hanno avuto o continuano ad avere legami molto stretti con i costruttori europei, americani e giapponesi e rappresentano oggi un importante punto di riferimento dell’automotive cinese. Gli attuali partner esteri dei due gruppi (come Ford, Honda e Nissan) sarebbero già stati informati.

In caso di fusione, nascerebbe una nuova realtà nel mercato delle quattro ruote che, considerando i dati dello scorso anno, potrebbe arrivare a produrre oltre 5 milioni di veicoli all’anno. Si tratta di numeri raggiunti da Gruppi come Stellantis e superiori a quelli di un altro colosso cinese come BYD, che sta per iniziare a produrre anche in Europa con l’obiettivo di espandere il suo raggio d’azione, senza dover stringere partnership con produttori locali, per diventare il numero uno al mondo.

Una nuova era per l’industria?

Un’operazione di così grande portata potrebbe modificare gli assetti e gli equilibri di forza nell’industria automotive cinese e potrebbe garantire al nuovo costruttore la possibilità di poter contare sulle risorse giuste per sostenere una crescita globale. L’operazione sarebbe fortemente appoggiata da Sasac (State-owned Assets Supervision and Administration Commission) che opera sotto la diretta supervisione del Governo cinese.

Si tratta di un dettaglio non di poco conto: le Autorità cinesi stanno supportando in modo importante l’industria locale, anche per quanto riguarda l’espansione oltre i confini nazionali. Al momento, però, è ancora troppo frammentato e composto da piccole e medie realtà. La Cina, invece, vorrebbe un produttore più grande, in grado di tenere testa a Toyota e Volkswagen con l’obiettivo, in futuro, di diventare il numero uno al mondo per unità vendute.

C’è poi anche una questione di tasso di utilizzo degli stabilimenti. Molte fabbriche cinesi (anche per via dell’elevato numero di produttori) operano con un tasso di utilizzo inferiore a quello che le rende redditizie. In particolare, le fabbriche di Dongfeng e Changan non sono riuscite a superare il 50% di tasso di utilizzo lo scorso anno, attestandosi ad almeno 10 punti sotto la soglia obiettivo (almeno 60% di tasso di utilizzo). Una fusione garantirebbe le giuste sinergie per ottimizzare la produzione, ridurre i costi e sostenere la crescita. Maggiori dettagli in merito all’operazione potrebbero arrivare nel corso dei prossimi giorni. La conferma da parte dei media occidentali rappresenta un ulteriore elemento che ribadisce la fattibilità dell’operazione.