Fiat Panda, scoperto l’elisir di lunga vita? Valore quasi immutabile

La storica best seller italiana Fiat Panda resiste in maniera eccellente al passare del tempo: il suo valore rimane quasi immutabile nel corso degli anni

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 30 Giugno 2024 12:28

C’era un tempo in cui, appena uscita dal concessionario, una nuova auto perdeva già di valore del 10%. Poi, con lo scoppio dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, la situazione è cambiata, data la carenza dei semiconduttori e i ritardi accumulati nelle consegne. Ora, tornati alla normalità, è ripreso il trend e certi esemplari si deprezzano più velocemente di altri. Tra chi conserva in maniera eccelsa il suo valore figura pure la Fiat Panda.

La piccola torinese, icona del Made in Italy, occupa da una vita il primo posto delle classifiche commerciali lungo la nostra penisola. In termini di rapporto qualità-prezzo è, del resto, difficile trovare di meglio. Grazie a un approccio pochi fronzoli, tanta sostanza, ha rubato il cuore dei guidatori. E l’indagine condotta da Carvago ne ribadisce il fascino elevato. In un’interessante studio appena pubblicato, la rinomata piattaforma di compravendita dei veicoli usati si è chiesta come diverse classi di vetture si comportino a livello di perdita di valore.

Le quotazioni

In media, nel primo anno la quotazione cala di circa il 15%. Poi, si assesta al 10% annuo, arrivando al 40-60% del prezzo originario dopo cinque anni. A dieci anni scende al 70-80%, con notevoli variazioni a seconda di marca, modello, chilometraggio e condizioni di tenuta. Ad esempio, i bolidi di lusso tendono a svalutarsi in modo più rapido rispetto a quelli economici. Al contrario, marchi noti per l’affidabilità come Toyota e Honda rimangono su ottime soglie. Tra le sorprese, spiccano le compatte. Stando, infatti, alla ricerca effettuata da Carvago, city car e affini hanno ottenuto risultati eccellenti, conservando dopo quattro anni il valore di partenza quasi per intero.

Perché? Le ragioni sono molteplici: in primo luogo, certe Case hanno abbandonato il segmento, in favore dell’elettrico, quindi le proposte di piccole dimensioni erano più accessibili rispetto ai modelli successivi. Si pensi, in tal senso, alla Dacia Sandero, che dal superare di poco i 7.000 euro è passata ad almeno 13.000 euro circa. Sulla spesa da porre in preventivo incidono anche l’ampio ricorso a tecnologie avanzate, oltre all’inflazione, che ha avuto un peso non indifferente.

Un fenomeno senza paragoni

Presi in esame i singoli modelli, brilla, come detto in apertura, la Fiat Panda, regina della resistenza, con una perdita media inferiore al 3% annuo. Sul fronte opposto si colloca, invece, la Land Rover Range Rover: seppur provvisto di un equipaggiamento ricco, il SUV di lusso ha registrato la perdita di valore maggiore, pari al 58,97%. Tra le elettriche, soprattutto la Smart ForTwo EQ e la Tesla Model 3 hanno subito il contraccolpo, mentre la Fiat 500e ha perso quasi il triplo.

In estrema sintesi si confermano i giudizi espressi dal pubblico nelle concessionarie. A causa delle vendite sottotono, la Cinquina a zero emissioni ha determinato pure uno stop di qualche settimana presso l’impianto di Mirafiori, che sarebbe dovuto andare avanti addirittura fino ai primi di settembre. La transizione ecologica procede a fatica, un motivo ulteriore che spinge a chiedersi quale sarà l’accoglienza ricevuta dalla Grande Panda, la cui presentazione terrà luogo il prossimo 11 luglio in Serbia, in occasione dei 125 anni del Lingotto.