Hanno casa vicino l’autostrada: ricevono un rimborso di 1 milione di euro

Due coniugi hanno ricevuto un rimborso record da Aspi per inquinamento acustico e atmosferico a causa della vicinanza della loro abitazione con l'autostrada A10

Foto di Antonio Russo

Antonio Russo

giornalista pubblicista

Laureato in Comunicazione e giornalista pubblicista. Dal 2012 è attivo nel mondo del giornalismo online. Amante dell'automotive e del motorsport si divide tra presentazioni di auto, moto e Gran Premi. Cresciuto nel mito di Valentino Rossi e Michael Schumacher spera un giorno di poter raccontare nuovamente le gesta di altri grandi campioni per l'Italia.

Pubblicato: 14 Febbraio 2025 14:41

Quante volte viaggiando in autostrada ci capita di notare delle abitazioni che sono costruite praticamente a ridosso della stessa. Queste case naturalmente subiscono dei disturbi sotto diversi punti di vista. C’è infatti un inquinamento atmosferico per le emissioni delle vetture che passano e quello acustico per il rumore prodotto dalle stesse auto. Una situazione che con il tempo per molti diventa insostenibile.

Spesso le abitazioni erano già e semplicemente l’autostrada gli è stata costruita intorno negli anni. Da Varazze, in provincia di Savona, arriva un caso che potrebbe effettivamente fare scuola per il futuro in tal senso. Una coppia, infatti, si è rivolta alla Corte di Cassazione per chiedere un indennizzo per i problemi causati da un’autostrada costruita vicino casa.

Il caso

La loro villetta si trova ai margini dell’autostrada A10 ed è investita ogni giorno dal rumore. La corta di Cassazione per questo motivo non solo ha riconosciuto un indennizzo per questo problema, ma anche una cifra prevista in caso di procedura di esproprio visto che il valore dell’abitazione in questione si è praticamente dimezzato.

Secondo quanto riportato dall’edizione di Genova de La Repubblica, Autostrade per l’Italia sarà costretta a pagare ai due coniugi un milione di euro. Anzi, probabilmente anche di più perché accanto ai 951mila euro andranno aggiunte poi decine di migliaia di euro che sono state riconosciute alla coppia per danno esistenziale in relazione al minore godimento dell’immobile.

Tutto ciò potrebbe creare un precedente davvero importante visto che danni tantissimi cittadini genovesi stanno conducendo una battaglia contro Aspi perché i propri quartieri sono attraversati dall’autostrada. L’ordinanza per i due coniugi, che erano difesi dall’avvocato Luigi Cocchi, è arrivata dalla Terza sezione civile presieduta dalla giudice Antonietta Scrima, che ha respinto il ricorso di Autostrade.

Un percorso lungo

I due coniugi sostenevano di subire immissioni sonore e di gas di scarico superiori alla normale tollerabilità. Tutto ciò a quanto pare avrebbe causato loro una lesione del diritto alla salute oltre al deprezzamento dell’immobile. Naturalmente oggi noi vediamo solo la punta dell’iceberg, ma si è trattato di un percorso molto lungo e tortuoso. Il Tribunale di Savona, infatti, aveva condannato Aspi a pagare il danno esistenziale e a collocare barriere fonoassorbenti, ma aveva respinto le richieste per danno biologico e deprezzamento.

La Corte d’Appello di Genova nel 2022 aveva poi ritenuto intollerabili le immissioni di rumore condannando ad un risarcimento di 951mila euro per il deprezzamento dell’immobile. Infine Aspi aveva fatto ricorso in Cassazione contestando l’interpretazione del danno. Alla fine però la Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Genova. Il diritto fondamentale alla salute, infatti, ha rilevanza maggiore rispetto ad ogni giustificazione avanzata dall’Aspi.

La Corte ha basato la propria sentenza sulla scorta di delle considerazioni svolte dal consulente tecnico d’ufficio che ha valutato nello specifico il valore della proprietà in seguito ai problemi riscontrati a causa dell’autostrada. Aspi è stata poi condannata anche a pagare le spese legali che sono di circa 15mila euro. Questa sentenza conforterà sicuramente le tante famiglie che da anni hanno dato battaglia ad Autostrade per il deprezzamento delle proprie case dovute alla vicinanza con le reti autostradali. Non è la prima volta che Autostrade è costretta ad un maxi risarcimento, in passato ad esempio era finita nell’occhio del ciclone per alcuni tratti in cui non erano presenti le corrette barriere.