Le auto aziendali salvate dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit

Un nuovo emendamento salva le auto aziendali dal sistema di tassazione sui fringe benefit previsto dalla Manovra 2025 che ora si basa sul tipo di alimentazione dell'auto

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Davide Raia

esperto di tecnologia e motori

Editor e copywriter, mi occupo principalmente di tecnologia, in tutte le sue forme, e di motori. Appassionato di viaggi, vivo tra Napoli e la Grecia.

Pubblicato: 12 Aprile 2025 07:30

La commissione Attività produttive della Camera ha approvato un emendamento che salva le auto aziendali dal nuovo sistema di tassazione dei cosiddetti “fringe benefit” introdotto con la Manovra 2025. L’emendamento in questione copre un arco temporale ben preciso e conferma la possibilità di un ulteriore intervento normativo in futuro. Per il momento, fino al prossimo mese di giugno 2025 viene definito un regime transitorio che, di fatto, salva dalla tassazione le auto aziendali. Il tema potrebbe riproporsi nel corso del secondo semestre del 2025. Il nuovo meccanismo di tassazione, infatti, incentiva auto ibride plug-in e auto elettriche, penalizzando modelli benzina e diesel, molto diffusi tra le flotte aziendali. Andiamo a fare il punto su questa delicata questione.

Cosa prevede l’emendamento

Dalla Camera arriva un importante intervento normativo per quanto riguarda il settore delle flotte aziendali. Il nuovo emendamento che “salva” le auto aziendali, infatti, è stato approvato questa settimana e riguarda tutti i veicoli “ordinati dai datori di lavoro entro il 31 dicembre 2024 e concessi in uso promiscuo dal 1° gennaio 2025 al 30 giugno 2025“. Ricordiamo che la stretta sulle auto aziendali è stata giudicata da molti come immotivata.

Questa misura annulla temporaneamente quanto era stato previsto inizialmente dalla Manovra che anticipava un incremento della tassazione sulle auto aziendali. Il provvedimento è atteso alla Camera il prossimo 14 aprile (è parte del Decreto Bollette) e poi al Senato, in seconda lettura, nei giorni successivi. Per il primo semestre dell’anno in corso, quindi, viene allentata la stretta fiscale sulle auto aziendali considerate inquinanti.

Prima della Manovra, ricordiamo che il fringe benefit soggetto a tassazione sulle auto aziendali era pari a una percentuale del costo chilometrico legata direttamente alle emissioni del veicolo, passato dal 25% per veicoli con emissioni di CO2 inferiori a 60 grammi al chilometro al 50% per veicoli con emissioni superiori a 190 grammi al chilometro.

Con il nuovo meccanismo, invece, è il tipo di alimentazione e non più il valore delle emissioni a determinare l’imponibile che sale al 50% per benzina e diesel. Per le ibride plug-in è prevista una quota del 20% mentre per i veicoli elettrici si scende al minimo del 10%. In sostanza, la Manovra prevede un trattamento fiscale più favorevole per le auto aziendali ibride plug-in ed elettriche. Per approfondire la questione vi rimandiamo all’approfondimento realizzato da Virgilio Motori e dedicato alle nuove regole su auto aziendali e fringe benefit.

Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera e responsabile economico di Fratelli d’Italia, ha commentato: “Sono molto contento per l’approvazione di un emendamento con cui si evita che il nuovo trattamento fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo si applichi anche alle situazioni sorte più di recente, inclusi i veicoli ordinati entro la fine del 2024 e consegnati nel primo semestre di quest’anno“.

Cosa cambia

Grazie al nuovo emendamento viene introdotto un regime transitorio che agevola chi ha ordinato l’auto entro il 31 dicembre 2024 con consegna prevista entro giugno 2025. In questo caso si continueranno ad applicare i meccanismi precedenti per la definizione della tassazione. In sostanza, quindi, per ottenere la tassazione agevolata, chi può usufruire del regime transitorio non dovrà tenere conto dell’alimentazione ma solo del valore delle emissioni.