A9, guida contromano per 4 km: incidente in galleria

Una donna di 81 anni guida contromano per 4 km sull’A9, causando un incidente. Nessun ferito grave, ma il rischio resta sempre elevato sulle nostre strade

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 17 Febbraio 2025 10:08

Quattro chilometri contromano in autostrada. Il tempo di un brivido lungo la schiena, poi lo schianto. Sabato alle 16, una donna di 81 anni al volante di una Mercedes Classe A ha imboccato l’A9 nella direzione sbagliata, invertendo la marcia alla barriera di Grandate. La sua corsa è finita nella galleria San Fermo, contro una Seat Ibiza. Miracolosamente, illesi i conducenti. L’incidente ha imposto la chiusura del tratto per circa 40 minuti. La Polstrada è accorsa subito, bloccando il traffico e causando inevitabili disagi agli automobilisti.

Un pomeriggio movimentato, senza conseguenze gravi, anche grazie al rapido intervento dei soccorsi. Il conducente della Seat, un 53enne, è apparso subito in buone condizioni. Provato, ma illeso. Più preoccupante lo stato della donna, trovata in evidente confusione. Trasportata all’ospedale Sant’Anna, è fuori pericolo. Nessuna ferita, solo un forte spavento. Nei prossimi giorni, le indagini chiariranno cosa sia andato storto. Disorientamento, un malore, un errore di valutazione? Gli inquirenti non escludono nulla.

Un pericolo sottovalutato

Seppur facciano sempre notizia, episodi simili sono più frequenti di quanto si pensi. Nel 2022, l’Osservatorio ASAPS (Associazione Amici e Sostenitori Polizia Stradale) ha registrato 101 casi di auto contromano su strade e autostrade, con 22 morti e 174 feriti. Molti di questi incidenti finiscono in tragedia. Basta un attimo per trasformare un errore in un impatto fatale. Il 19 ottobre dello stesso anno, ad esempio, due persone persero la vita nella galleria di Dervio, lungo la Statale 36. Questa volta la fortuna ha evitato il peggio. E la prossima?

Le autostrade moderne sono dotate di cartelli, segnalatori luminosi e sistemi di allerta per i veicoli contromano. Tuttavia, non sempre bastano a prevenire il pericolo. Alcune Case hanno introdotto sistemi di assistenza alla guida (ADAS) capaci di riconoscere se una vettura imbocca una strada in senso opposto. La loro diffusione, però, è ancora limitata. Un’altra soluzione potrebbe arrivare dall’installazione di barriere intelligenti nei punti più critici, in grado di bloccare fisicamente un’auto prima che entri contromano. Alcuni Paesi le hanno già sperimentate con risultati incoraggianti.

L’età alla guida: una questione aperta

L’episodio dell’A9 riporta l’attenzione su un tema delicato: fino a che punto una persona anziana è in grado di guidare in sicurezza? In Italia, il rinnovo della patente per gli Over 80 prevede una visita medica ogni due anni, senza test pratici di verifica delle capacità di guida. L’accaduto potrebbe riaccendere il dibattito su controlli più severi per i conducenti più anziani. Non è una questione di limiti anagrafici, bensì di garantire che chi è al volante abbia riflessi pronti, capacità di orientarsi e lucidità nelle decisioni. Stavolta è andata bene: nessun ferito, nessuna vittima.

Questa volta è andata bene: nessun ferito, nessuna vittima. Ma il rischio è stato enorme. Un errore banale può trasformarsi in una tragedia in pochi secondi. Se la Seat Ibiza fosse arrivata a velocità più elevata? Se l’incidente fosse avvenuto su un tratto a più corsie? Il problema dei veicoli contromano non si risolve con la fortuna. Servono soluzioni concrete: tecnologia, infrastrutture più sicure e, quando necessario, maggiore prudenza nella valutazione dell’idoneità alla guida. Perché la prossima volta, il finale potrebbe essere diverso.