Lewis Hamilton alla guida di una Ferrari ha quel qualcosa in più che affascina il mondo della F1. Sale così l’attesa dei fan e degli operatori del settore, di vedere il sette volte campione del mondo a bordo di una monoposto del Cavallino. E mentre la curiosità aumenta, in questi giorni tiene banco tra i media le conseguenze delle parole rilasciate a riguardo da Mattia Binotto. L’ex team principal della Ferrari, pronto più che mai alla nuova avventura con Audi, ha espresso un’opinione inaspettata e controcorrente sull’arrivo del campione britannico a Maranello.
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Parla Binotto
Nel corso di vari interventi mediatici, Mattia Binotto ha più volte affrontato l’argomento Hamilton-Ferrari. Nonostante l’attrazione che un marchio iconico come Ferrari possa esercitare su un pilota della caratura di Hamilton, il matrimonio tra il britannico e la Scuderia non si è mai realizzato durante la sua presenza e ne resta contento.
Ferrari, negli ultimi anni, ha attraversato un periodo di transizione e ricostruzione, soprattutto dopo il ritiro di Sebastian Vettel e l’arrivo di Charles Leclerc. L’inserimento ai tempi di Hamilton, in una squadra che già stava cercando un nuovo equilibrio avrebbe potuto rappresentare un rischio eccessivo, sia dal punto di vista gestionale che sportivo. E lo stesso, sempre secondo Binotto, è quello che si potrebbe assistere con l’inizio della prossima stagione di F1. Per lui il bilanciamento tra i piloti e la loro capacità di lavorare insieme sono fondamentali e l’arrivo a Maranello di un pilota del calibro di Hamilton potrebbe destabilizzare il rapporto generale del team con Charles Leclerc.
La strana coppia
Leclerc rappresenta una pietra miliare del progetto a lungo termine di Maranello, con l’obiettivo di far crescere un pilota di casa, formato all’interno dell’accademia Ferrari di farlo diventare il più vincente di sempre. Dalla prossima stagione, l’avere accanto un sette volte campione del mondo come Hamilton potrebbe compromettere questo percorso o allungarlo del tutto. L’inserimento di un pilota con l’esperienza e il carisma di Lewis richiede una pronta gestione molto delicata delle dinamiche interne con tutte le sue conseguenze e sfaccettature.
Ferrari ha sempre avuto una cultura molto forte e specifica, basata su una profonda connessione tra squadra, piloti e tifosi. L’importanza dell’identità di team di certo non finirà con l’arrivo di Hamilton. Per Binotto però resta però più di un dubbio, Hamilton e Ferrari sono due realtà straordinarie, ma con identità molto diverse. Far convivere a Maranello entrambe per lui resta un errore.
Le logiche di squadra
In Ferrari, ogni decisione legata ai piloti è sempre stata il frutto di un processo di valutazione collettiva. Non si tratta mai di una scelta che spetta solo al Team Principal ma se ne discute con il presidente, i dirigenti e anche con gli sponsor. E in tutto questo Binotto conferma tutta la sua incertezza sulla decisione collettiva presa e sul futuro rapporto della nuova coppia che guiderà la Ferrari durante la prossima stagione competitiva.
Gestire due “prime guide” all’interno di una squadra non sarà semplice. La Ferrari, in realtà ha già scelto di puntare su Leclerc come leader del team e spera in una collaborazione attiva con Lewis. La convivenza tra un giovane talento in ascesa e un veterano affermato come Hamilton potrebbe comunque generare conflitti interni, rischiando di compromettere la serenità e l’efficacia operativa del team e di conseguenza tutto il campionato.
Differenti obiettivi di carriera
A sostegno della tesi dell’ex Team Principal della Ferrari c’è sopratutto il fatto che Hamilton, con i suoi sette titoli mondiali, è già un’icona dello sport e si trova in una fase avanzata della sua carriera. Binotto ritiene che un pilota come il britannico voglia solo continuare a vincere immediatamente, mentre la Ferrari, non può garantire il tutto a tutti e subito. Avere un pilota con ambizioni a breve termine potrebbe non essere allineato con le esigenze di una squadra che sta cercando di costruire una macchina competitiva a lungo termine.
Inoltre, Charles Leclerc è stato scelto come il pilota attorno al quale costruire il futuro della Ferrari. Puntare su Hamilton, che è già nel crepuscolo della sua carriera, può deviare l’attenzione dal progetto a lungo termine per inseguire un successo immediato, effimero e non garantito. Inoltre, un investimento così significativo su un pilota con una carriera limitata nel tempo potrebbe non essere giustificabile dal punto di vista economico e strategico.
La nuova avventura
E mentre tutto scorre, Mattia Binotto si è tuffato nella sua nuova avventura da Chief Operating and Chief Technical Officer (COO e CTO) nel team di leadership di Sauber Motorsport AG. A lui è stata affidata la responsabilità per la gestione operativa e il successo sportivo della squadra di corse. Mattia Binotto riferisce già direttamente al Consiglio di Amministrazione di Sauber Motorsport AG.
Mattia Binotto fa parte del riallineamento della struttura di controllo per il futuro team di fabbrica Audi. Questo riallineamento garantisce l’autonomia e l’indipendenza del progetto Audi F1. In questo contesto, la stessa Audi ha iniziato la riorganizzazione del team di gestione per le sue attività di F1 puntanto tutto sulle compentenze del manager italiano.