Leclerc zittisce la stampa: io e Ferrari nella stessa direzione

Il monegasco incredulo su alcune dichiarazioni della stampa locale, mentre Hamilton gongola per l'aggiornamento sulla SF-25

Foto di Zander Arcari

Zander Arcari

analista specializzato di Formula 1

In pista per la prima volta all'età di 7 anni, Zander Arcari ha sempre amato la massima categoria del motorsport. Da circa 10 anni è un analista specializzato di Formula 1, per Virgilio Motori racconta le complesse sfide legate al mondo della Formula 1.

Pubblicato: 10 Aprile 2025 19:05

La comunicazione Ferrari è nel mirino. Inevitabile, quando ai proclami invernali seguono mazzate tra capo e collo. Ogni comunicato stampa promette dedizione assoluta. Ma poi arriva la domenica e, dopo tre gare, guarda uno te, il risultato è sempre lo stesso: si torna a casa con le ossa rotte. Adesso tocca al Bahrain, quarta tappa della campagna agonistica 2025. Cambierà qualcosa?

Ferrari spinge, speriamo nella giusta direzione

Motivi per sperare ce ne sono. A dare fiducia è il primo pacchetto di aggiornamenti portato a Sakhir. Vero: non è il circuito più rappresentativo per testare novità tecniche. Ma non farlo sarebbe peggio. Meglio spingere. Il Cavallino Rampante lo sa, e ha deciso di rompere gli indugi. I nuovi componenti servono per realizzare uno step in avanti. Iniziare a leggere davvero la vettura. Non si cercano miracoli, ma segnali concreti.

Il fondo dovrebbe presentare una versione aggiornata in più zone: nuovi Canali Venturi, modifica al diffusore. L’obiettivo è quello di aumentare il carico e distribuirlo meglio lungo tutto il fondo, per dare stabilità alla SF-25 in ogni condizione. C’è poi un vantaggio condiviso con il resto delle scuderie.

La Rossa torna a Sakhir con i dati raccolti durante i test invernali: comparazioni più precise, comprensione più profonda. Questo si spera. Un’opportunità preziosa. Le parole di Vasseur nella preview della Ferrari? Le solite. Spicca come sempre l’oramai famoso “curare ogni dettaglio.” Lo sappiamo, Fred. Anche basta. Ma adesso non serve più raccontarlo: bisogna farlo. Serve che questo aggiornamento funzioni. Davvero.

Leclerc reagisce e fa bene

La scorsa settimana, durante il Gran Premio del Giappone, i due piloti della Ferrari hanno diversificato l’assetto. Una manovra che può  accade in ogni singola gara. Non si parla di grandi differenze, ma bensì di qualche dettaglio. La ragione è semplice: seguire le proprie caratteristiche per cercare di dare il massimo con la vettura. Lewis lo aveva reso noto dopo la qualifica deludente. Un ottavo posto senza feeling con la sua vettura.

Per questo, davanti ai microfoni delle televisioni, aveva semplicemente ricordato che i ritocchi sul setup — parliamo quindi di fine tuning — non avevano portato i risultati attesi. Suggerendo che in gara, magari, queste differenze avrebbero potuto aiutarlo. Cosa che peraltro non successe. Per Leclerc i commenti furono differenti. Nel suo caso ha semplicemente adottato un particolare stile di guida. Un’attenzione maggiore relativa alla frenata, per inserire meglio la vettura in curva e limitare il sottosterzo.

Provvedimento che ha funzionato bene. Lui stesso, dopo il GP, ha confermato dello step in avanti inerente l’handling della monoposto. Questa la fredda cronaca. Ma tra la stampa nostrana c’è chi ha interpretato in maniera fantasiosa questa faccenda, sostenendo che il monegasco avesse intrapreso una strada diversa. Un percorso sul set-up fortemente voluto contro i voleri del team. Ci ha pensato oggi a smentire questa fandonia. Non so da dove escano queste notizie, non c’è nulla di vero.

Hamilton estasiato per gli aggiornamenti

Lewis si limita a confermare l’aggiornamento della vettura che lo rende entusiasta. D’altra parte, rispetto al suo compagno di squadra, ha sofferto molto di più, tenendo presente la poca conoscenza del team. L’update è quello al fondo, che potrebbe sistemare la mappa aerodinamica della SF-25 e permettere di sbloccare parte del rendimento che, sino ad ora, come sottolineato parecchie volte, è risultato al di sotto delle attese.

Il fatto che abbia già girato in Bahrain con questa vettura lo metterà senza dubbio più a suo agio. Il feeling con la SF-25 deve ancora realizzare un passo avanti per il britannico, perché la messa a punto da utilizzare quando una monoposto è problematica spesso è un po’ lontana da quello che in realtà il pilota vorrebbe. Ma Hamilton non molla, sa cosa fare, supportato dai tecnici che lo stanno aiutando al massimo per esprimere il meglio di sé.