Formula 1, Kimi Antonelli batte due record storici a Suzuka

A Suzuka, il talento bolognese firma un doppio record storico e ottiene il terzo piazzamento a punti. Con la Mercedes W16, la sua ascesa è inarrestabile

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Matteo Mattei

esperto di motorsport e automotive

Classe 1982, a Favalanciata cresce con pane e Max Biaggi. Ha collaborato con varie testate online spaziando tra Esports e motori. Il mio motto: ''Per aspera ad astra''.

Pubblicato: 7 Aprile 2025 08:46

Il GP del Giappone 2025 ha segnato un doppio risultato storico nel panorama della Formula 1, Andrea Kimi Antonelli è diventato il più giovane pilota di sempre a condurre una gara, e il più giovane a realizzare il giro più veloce con 1:30.965.

I record

A 18 anni e 224 giorni, Kimi Antonelli ha guidato la sua monoposto Mercedes W16 numero 12, per dieci giri in testa, durante la prima parte del Gp del Giappone sul circuito di Suzuka. Un risultato gli ha permesso di superare il precedente record detenuto da Max Verstappen. Inoltre, ha registrato il giro più veloce della gara con un tempo di 1:30.965, un’impresa notevole considerando le condizioni del tracciato e la pressione dell’evento. ​

L’ascesa del giovane talento bolognese segna un nuovo capitolo entusiasmante per la Formula 1. Il suo record non solo evidenzia il suo talento, ma indica anche una nuova generazione di piloti pronti a lasciare il segno nel motorsport. Il futuro appare luminoso per il pilota italiano, e gli appassionati attendono con impazienza le sue prossime gare nel campionato.​

Il commento

Kimi Antonelli è stato protagonista di un weekend brillante, si è detto soddisfatto della prestazione ma già proiettato al futuro: “La prossima sfida? Guidare in testa all’unico giro che conta: l’ultimo“. Una frase che suona come una dichiarazione d’intenti, quasi un avviso a rookie e avversari. Dietro alla calma e al tono composto del giovane talento Mercedes, si intravede la fame di chi non si accontenta di battere un record, ma punta a riscrivere la storia di questo sport.

La conferma

Il GP del Giappone è stato per Antonelli una conferma: “È stata una bella gara da parte mia. Sono contento di come è andata e della velocità che siamo riusciti a mostrare“. E i dati gli danno ragione, stint lungo e solido con gomma media, ritmo costante con la mescola dura e, soprattutto, la capacità di gestire la gara con lucidità e intelligenza, molto più da veterano che da rookie.

Sono riuscito ad allungare lo stint con le Medium ed è stata una bella sensazione. Anche con le Hard la macchina è rimasta positiva: ho continuato a girare su tempi costanti e stavo recuperando sulle macchine davanti. Peccato solo aver esaurito il tempo“, nessuna sbavatura, solo la consapevolezza che i margini di crescita sono ancora ampi, ma la base è già da pilota top.

Il bello deve ancora venire

In una Formula 1 che fatica a rinnovarsi, l’arrivo di Antonelli ha il sapore di un evento. Lo sa anche lui, che però preferisce tenere i piedi per terra: “È stata una bella sensazione guidare la gara per alcuni giri e diventare il più giovane pilota nella storia della F1 ad averlo fatto“. Il ragazzo cresciuto nell’orbita Mercedes ha imparato che i record fanno notizia, ma le vittorie fanno la storia. E nel suo sguardo c’è tutta l’intenzione di conquistarla, quella storia.

Il feeling con la W16

Suzuka, con le sue curve iconiche e il suo carattere tecnico, è una pista che non perdona. Ma Kimi ci si è trovato bene, e questo è forse l’aspetto più promettente del suo weekend: “È una pista fantastica, e ho sentito di starla dominando verso la fine del weekend. Ogni volta che entro in macchina costruisco il mio apprendimento. Mi sento sempre più a mio agio con la W16“.

E come già commentato nelle qualifiche: “Ci sono un sacco di aspetti positivi da portare via (da Suzuka), insieme con gli insegnamenti di dove posso migliorare“.

Un processo graduale, ma costante. E se la progressione resta questa, non passerà molto prima di vederlo lottare stabilmente nelle posizioni che contano. La fame c’è, il talento pure. E in Mercedes iniziano a credere davvero di aver trovato l’erede ideale per il dopo-Hamilton.

Prossima tappa

Lo sguardo ora va al prossimo round della F1, con un obiettivo chiaro, quello di migliorare ancora e magari entrare in zona podio: “Non vedo l’ora di andare in Bahrain. Speriamo di poter continuare a migliorare e iniziare a lottare per posizioni più avanti rispetto a oggi“.

Quello di Antonelli è stato un esordio più che promettente. Tre piazzamenti a punti consecutivi, un quarto alla prima assoluta e due sesti posti a seguire. In una stagione dove la Mercedes cerca riscatto e il rilancio, il bolognese porta freschezza, entusiasmo e tanta voglia di stupire.

Dicono di lui

Kimi ha costruito la sua fiducia durante il fine settimana su una pista impegnativa e ha ottenuto un risultato solido. Ha anche guidato i suoi primi giri in F1 e ha fatto il suo primo giro veloce, diventando il più giovane pilota della storia a raggiungere queste imprese. Il suo sviluppo è incoraggiante da vedere ed è una terza prestazione di gara consecutiva da parte sua. Ora ci dirigiamo verso il Bahrain e cercheremo di essere tra i tre in mezzo alla lotta per il podio” le parole di Bradley Lord, rappresentante della squadra.

Kimi nel frattempo ha corso più a lungo nel suo stint di apertura e poi ha mostrato un buon ritmo nell’aria pulita per estendersi. Questo lo ha aiutato non solo a coprire il confronto con Lewis (Hamilton), ma ha creato un offset di pneumatici a coloro che lo aspettano. Lo ha usato per chiudere dietro George (Russell) e fare il giro più veloce. È stata un’altra performance matura di Kimi mentre continua a costruire la sua esperienza” il commento di
Andrew Shovlin, direttore ingegneria di pista.

Presente e futuro

Dai kart alla Formula 1 in un lampo, passando per i trionfi nelle formule minori e un’accelerazione che ha fatto impallidire anche i piani iniziali della scuderia tedesca. Andrea Kimi Antonelli, 18 anni appena compiuti, guida già come un veterano e parla come un campione in costruzione. Ormai sono tutti pazzi per lui e nel mondo degli appassionati italiani di motorsport, in attesa di una Ferrari ancora sottotono, l’attenzione è tutta rivolta ai suoi risultati.

La sensazione è che Suzuka sia solo l’inizio. Se continuerà a crescere così, quel giro finale che oggi sogna di guidare potrebbe arrivare prima di quanto ci si aspetti. E quando succederà, nessuno potrà dire di essere sorpreso.