Ancora una volta la pole è nelle mani della McLaren. Questa volta, tra i due piloti, il più bravo è Piastri, che con la sua MCL39 rifila al compagno di squadra ben 4 decimi. Lando è solo sesto: non un giro buono per lui. Secondo posto per l’ottimo Russell, seguito dalla Ferrari di Leclerc in seconda fila. Solo nono Hamilton, senza feeling con la sua vettura.
Indice
GP Cina, Q1: Leclerc comodo, Lewis spreca un set di Soft
Per il primo run d’apertura, ambedue le vetture italiane si accomodano in pista con le Pirelli a banda rossa. Si cura in maniera particolare la warm-up strategy, nella speranza che il Cavallino Rampante abbia trovato la maniera corretta per attivare le gomme. Parliamo di una prerogativa necessaria per dare il massimo.
Leclerc parte benino in curva 1, mentre alla 4 c’è sempre un po’ di indecisione, ma molto meno rispetto alle libere 3. Ottimo alla 10, dove centra l’apice e mostra una bella trazione. Per il resto del giro è abbastanza pulito, avvicinandosi al punto di corda della 13. Hamilton, invece, è più in difficoltà. Prende traffico alla 1, sovrasterzo alla 4.
In questo settore perde 3 decimi dal compagno, come gli fa notare Adami via radio. Poi mantiene il gap nel T2, mentre paga ancora un decimo nell’ultima parte della pista. L’attivazione delle gomme pare decisamente migliore se paragonata alle Libere, sebbene l’aderenza non sembri ancora perfetta.
Charles resta ai box, perché il suo tempo potrebbe bastare, mentre Lewis è costretto a tornare in pista con un set di Soft nuove di pacca. Per la quarta volta cerca di attivarle di più. Ha la fortuna di prendere una scia nel T1. Per il resto del giro è abbastanza pulito, solo un po’ di sovrasterzo in uscita, specie alla 10.
GP Cina, Q2: l’overheating sembra sotto controllo
Ferrari passa il taglio verso la seconda parte della qualifica e si appresta a fare sul serio, esattamente come il resto degli avversari. Ovviamente, come era facile prevedere, dopo tre prove libere nell’anonimato, Max Verstappen mette la freccia e si candida tra i protagonisti. McLaren resta molto forte, specie per la capacità di attivare le coperture con molta facilità.
Si torna quindi in pista. Ancora mescole Soft, usate per ambedue. Outlap lentissimo per i ferraristi. Fa specie che, andando così piano, l’asse posteriore sia già attivato dopo 4 curve, in quanto la temperatura al retrotreno sale di brutto. Quando stava per iniziare tutto, in curva 3 si stampa la Alpine di Ocon: bandiera rossa. In radio Adami e Lewis parlano parecchio delle gomme, commentando come prepararle al meglio.
Una pausa che non arriva ai dieci minuti e si riparte. Charles monta le Pirelli cerchiate di rosso nuove, mentre il britannico è ancora con il set usato di prima. Il suo giro non è un granché, ma più che altro serviva per prendere confidenza con la vettura. I ferraristi, tra i vari consigli, vengono spinti ad accelerare, perché per realizzare il secondo tentativo il tempo a disposizione non è molto.
Interessante notare come il monegasco metta tutto il suo talento a centro curva, per cercare di gestire al meglio una vettura che non è perfetta. Poteva fare di più in curva 1, dove porta troppa velocità. Meglio, invece, nel terzo settore, mostrando pochi problemi di overheating. Per il secondo tentativo, gomme nuove pure per Hamilton, che mette assieme un giro abbastanza pulito. Rendimento superiore per Charles, che sebbene fosse già salvo, conclude lo stesso la sua tornata come gli aveva consigliato il muretto.
GP Cina, Q3: super prestazione di Leclerc
Le Rosse passano anche questo taglio. Curva 6 e 7: sono questi i punti dove Charles deve migliorare. Lo ricorda Bozzi in radio, dove il monegasco non ha idea del perché il suo rendimento non sia stato buono come in precedenza. Siamo arrivati al momento topico. Pare che tra i due alfieri della Rossa, Leclerc riesca a domare meglio la vettura italiana. L’inglese è più in sofferenza e non riesce a mettere assieme il giro.
Si procede come al solito nell’outlap, considerando che le due Ferrari abbandonano la pitlane con un set di Soft usate. Il giro di Hamilton parte male, lungo alla 1. Poi fa quello che può, mostrando un certo atteggiamento sottosterzante in ingresso. Pure l’altro ferrarista non è ineccepibile alla 1 e corregge spesso la sua vettura nell’arco della tornata. Alla fine, tempi simili e si torna ai box per pregare l’ultimo tentativo.
Nei box arrivano dei ritocchi al carico, per bilanciare meglio la monoposto e provare a dare il massimo. Curioso che Bozzi suggerisca -4 punti all’anteriore, mentre Leclerc ne chiede e ottiene 2 in più rispetto al run precedente. C’era da valutare la gomma usata, tutto vero, ma questo disaccordo tra i due non si spiega facilmente. Ancora pista, ancora Soft nuove. Il momento della verità arriva per tutti.
Leclerc fa la magia. Riesce a spremere la vettura al massimo e si prende la seconda fila. Una terza piazza super meritata, davanti a una McLaren e alla Red Bull di Verstappen. Il suo giro non è stato affatto perfetto. Peccato perché parte il giro in sovrasterzo sull’ultima curva e poteva dare di più alla 1. Aveva ragione lui con la scelta del carico. Notte fonda invece per Hamilton, che non trova feeling con la SF-25 e si accontenta di una nona piazza.
F1, Gp Bahrain: classifica qualifica 3
- Oscar Piastri (McLaren) 1:29.841s
- George Russell (Mercedes)
- Charles Leclerc (Ferrari)
- Kimi Antonelli (Mercedes)
- Pierre Gasly (Alpine)
- Lando Norris (McLaren)
- Max Verstappen (Red Bull)
- Carlos Sainz (Williams)
- Lewis Hamilton (Scuderia Ferrari)
- Yuki Tsunoda (Red Bull)
F1, GpBahrain: resoconto Fp3
Gestione gomme: è questo il fattore più importante per la Ferrari. Abbiamo visto nella giornata di ieri, prove libere 1 e 2, quanto sia stato determinante, perché le due SF-25 non sono riuscite a performare come dovuto. Oltre a questo, si trattava di trovare il perfetto setup sospensivo, che potesse ottimizzare il rendimento della vettura. Una bella sfida, per la Rossa, considerando il nuovo fondo che debutta in Bahrain.
La Rossa lotta contro la pista
Anzitutto va detto che le temperature sono altissime, più di ieri. Questo significa che la pista non è affatto in buone condizioni. Questo tipo di orario proprio non funziona: FP1 e FP3 quasi perse. Per il resto possiamo dire che solo una Rossa scende in pista subito, quella di Hamilton. Effettua una tornata dove molla subito il colpo, in quanto l’anteriore non aveva nessun tipo di grip.
Ci riprova dopo un doppio cool-down lap, e nel mentre pure Charles entra in pista. Entrambe montano un set di pneumatici Pirelli a banda. In queste condizioni è davvero difficile fare un resoconto. Va detto che ci sono tante micro-correzioni per ambedue i ferraristi, principalmente dovute alle condizioni pessime dell’asfalto. Il posteriore soffre sin da ingresso curva, specie alla 13.
Anche nel primo settore vediamo lo stesso, considerando diverse difficoltà a tenere stabile la vettura in curva 4. Pure al transito della 8, dove all’apice la vettura si muove parecchio. Per di più, il vento disturba e non poco. La temperatura dell’asfalto è 42,9°C, quella dell’aria 31,2°C. Una follia. Va detto che le difficoltà sono condivise anche con il resto dei piloti. La stessa super McLaren fatica parecchio.
Ritocco al setup per la Ferrari
Nella pausa ai box prima del secondo run, i meccanici lavorano sulle sospensioni. Arriva pertanto un ritocco all’avantreno per renderlo più solido. E il bilanciamento, in effetti, pare sia migliorato con Leclerc. Poche correzioni e, in linea generale, un atteggiamento più pulito. Tutto decisamente più sotto controllo. Dopo il suo tentativo, il monegasco chiede un cambio di carico all’avantreno: “minus 8”.
Nel mentre torna a calcare l’asfalto pure Hamilton, lentissimo nel suo giro out per non sovraccaricare le gomme con troppa energia. Anche la monoposto dell’inglese reagisce bene, mostrando un buon comportamento. Resta il sottosterzo cronico, con il quale i piloti devono convivere, ma in questo caso non sembra troppo fastidioso. Peccato per la bandiera gialla provocata da Hulkenberg, perché Charles stava andando bene.
Bozzi suggerisce una rotazione migliore alla 4 cambiando alcune configurazioni. Il suo tentativo successivo non è eccezionale dal T2 in poi, dove le gomme erano in overheating. Senza dubbio le mescole usate non aiutano i ferraristi, che continuano a girare con lo stesso treno di gomme per capire la vettura, mentre le due McLaren hanno montato un set nuovo che ancora avevano a disposizione.
Le Soft nuove non cambiano le cose
Per l’ultimo stint le due Ferrari scendono in pista con le Soft nuove. Ora potremo avere un riscontro senza dubbio più veritiero. L’attivazione è molto pacata per evitare l’overheating. Ultima curva, mode push e si parte. Il giro di Leclerc è abbastanza pulito, ma resta la carenza di rotazione che rende tutto più complicato alla 13, dove l’apice della curva resta lontano. Idem per Hamilton, che fa nettamente peggio, però.
Nel suo caso il grip è ancora minore. Charles poteva fare meglio anche alla 4 e pure alla 9, mentre l’altro ferrarista ha patito maggiormente il sottosterzo durante l’arco di tutto il giro. Viene chiesto ai due se vogliono un ritocco, ma entrambi non sembra interessati. Ci riprovano al giro successivo ma l’handling non cambia. All’interno di questo scenario, le Rosse non funzionano a dovere, si sapeva.
La gestione delle mescole è troppo deficitaria e l’aderenza generale della vettura non è sufficiente. Al contrario, le due auto di Woking sanno amministrare l’attivazione delle coperture, riuscendo a estrapolare molto più grip. Per fortuna, nelle qualifiche le temperature saranno molto più basse, dove la Rossa, senza dubbio, si troverà decisamente più a suo agio.
F1, Gp Bahrain: classifica prove libere 3
- Oscar Piastri (McLaren) 1:31.646s
- Lando Norris (McLaren) +0.668s
- Charles Leclerc (Ferrari) +0.834s
- George Russell (Mercedes) +1.181s
- Kimi Antonelli (Mercedes) +1.270s
- Pierre Gasly (Alpine) +1.328s
- Isak Hadjar (Racing Bulls) +1.377s
- Max Verstappen (Red Bull) 1.381s
- Carlos Sainz (Williams) +1.446s
- Lewis Hamilton (Scuderia Ferrari) +1.465s