Ferrari, attivazione Soft imperfetta: analisi prove libere 3

Le due SF-25 non riescono a sfruttare l'extra grip delle rosse per problemi di attivazione delle gomme

Foto di Zander Arcari

Zander Arcari

analista specializzato di Formula 1

In pista per la prima volta all'età di 7 anni, Zander Arcari ha sempre amato la massima categoria del motorsport. Da circa 10 anni è un analista specializzato di Formula 1, per Virgilio Motori racconta le complesse sfide legate al mondo della Formula 1.

Pubblicato: 18 Aprile 2025 16:49

C’è molto caldo e non sarà affatto facile far funzionare le gomme nel modo corretto. È questa la prima indicazione interessante delle prove libere 3, tenendo presente l’orario infausto che non corrisponde né alle qualifiche né, tanto meno, alla gara. Ciò malgrado, si scende in pista per la raccolta dati, cercando di realizzare l’ultimo step sulla messa a punto della monoposto per ottimizzare il rendimento. I due ferraristi in pista con le Soft.

L’obiettivo è quello di mettere assieme dei riscontri cronometrici con l’extra grip delle Pirelli a banda rossa, anche se la colonnina di mercurio così alta non offrirà i vantaggi di aderenza delle FP2. I primi tentativi della Rossa sono molto puliti, ma si nota da subito che non stavano spingendo. Era un assaggio per capire il balance. Si parla infatti di possibili modifiche al carico sull’avantreno. Charles deve migliorare nelle curve 1-4-16.

Mentre Lewis può fare meglio la 22. Si procede con un doppio cool down lap, per non stressare le coperture, e poi ripartire. Il gioco si fa più duro e qualche leggera instabilità si presenta nei cambi di direzione, in particolare in curva 16. Inoltre c’è una grossa correzione alla 27 che ritarda la fase di accelerazione. Il muro era vicino, ma il monegasco la tiene. Hamilton, più a suo agio con la vettura, mostra un feeling migliore rispetto a ieri.

Il ritocco al setup con le Soft usate funziona

Ancora pista, sempre con le gomme cerchiate di rosso usate. Outlap piuttosto blando e poi via full gas. Il comportamento delle vetture rispecchia principalmente quello che abbiamo visto in precedenza. Da notare un miglioramento nei tratti più guidati, dove i ferraristi, specie Charles, sono più aggressivi nelle curve lente. Resta da capire se il team ha deciso di scendere con uno step di rigidezza.

Diciamo questo perché, sebbene nel T1 la stabilità sia migliore, si nota qualche indecisione in più nei cambi di direzione rispetto a ieri, che però potrebbe essere frutto delle alte temperature delle libere 3. Nel secondo tentativo il giro di Leclerc è molto buono, eccetto una piccola correzione in curva 13, dove il ferrarista stava perdendo il posteriore in percorrenza. I ritocchi prima del 2° run hanno funzionato, pare.

L’extra grip delle Soft non è “usabile”

Le due Ferrari non perdono tempo e abbandonano nuovamente la pitlane. Per la terza sgambata, ancora Soft, ma questa volta nuove, per cercare di stampare un tempo significativo. Si cura parecchio il warm-up e si parte. Hamilton sbaglia subito in curva 1, con poco grip per un’attivazione imperfetta. Leclerc, invece, chiude un giro abbastanza pulito ma ha perso un decimo e mezzo nelle curve 4-13-16.

Pare che ambedue le Rosse non riescano ad attivare le coperture Soft al primo giro utile, impiegando più tornate. Così facendo, però, l’extra grip va a farsi benedire. Il monegasco non chiede ed ottiene 4 click di carico sull’avantreno, anche se in verità ne voleva addirittura 8. Poi il box lo fa ragionare. Due giri di cool down e si riparte. Leclerc alza subito il piede per un errore nel T1, mentre Lewis porta a termine il tentativo.

Il britannico tira giù 4 decimi, ma non è contento della vettura per quanto concerne l’uso delle coperture. Nei successivi passaggi le cose non cambiano. Si prova un giro di raffreddamento super lento, per poi realizzare l’ultimo tentativo. In linea generale, possiamo dire che il bilanciamento è abbastanza buono e il solito sottosterzo limita un minimo. Tuttavia, il problema più grosso è l’attivazione della mescola con queste temperature che fa scivolare la vettura.

GP Arabia Saudita: Classifica finale prove libere 3

  • Lando Norris (McLaren) 1:27.489s
  • Oscar Piastri (McLaren) +0.024s
  • George Russell (Mercedes) +0.627s
  • Max Verstappen (Red Bull) +0.845s
  • Charles Leclerc (Ferrari) +0.883s
  • Alexander Albon (Williams) +0.900s
  • Carlos Sainz (Williams) +1.081s
  • Pierre Gasly (Alpine) +1.136s
  • Yuki Tsunoda (Red Bull) +1.181s
  • Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) +1.190s

 

F1, GP Arabia Saudita: Analisi prove libere 2

Per la seconda sgambata del venerdì saudita, il team di Maranello scende in pista con le gomme Medium. La notte cala e la temperatura pure. Di fatti, l’asfalto marca 12° gradi in meno e la differenza sul comportamento degli pneumatici sarà notevole. Questo significa che i riferimenti della mattina non sono così attendibili come quelli delle Fp2, che ha lo stesso orario della qualifica.

Durante l’outlap si cura il warm-up per poi passare alla mode push e iniziare a fare sul serio. Leclerc ha subito uno snap nel T2 e alza il piede, mentre Lewis si prende due giri prima di partire. C’è davvero tanto traffico e non è affatto facile prendere un giro pulito. Il tentativo successivo di Charles è abbastanza buono, solo una piccola correzione nel T1, dove il tratto più guidato mette in difficoltà il monegasco.

Hamilton, invece, molla direttamente in curva 1, dove arriva lungo perché non aveva grip sufficiente sull’anteriore. I due ferraristi passano ora alla modalità Engine 1, per realizzare un tentativo con la massima potenza sull’endotermico. Mentre Leclerc passa dai box per avere più carico all’avantreno (plus 4) l’inglese si lancia ancora. Il suo giro, sebbene prenda la scia da curva 25, non è buono. Diverse incertezze nei cambi di direzione.

Dopo la modifica al carico sviluppabile all’avantreno, il monegasco torna in pista e al primo tentativo, benché finalmente riesca a ottimizzare il rendimento in curva 2, deve nuovamente alzare il piede nel T2 per una leggera instabilità derivata da un’attivazione non ottimale. Nel giro buono che conclude, commette due errori: arriva largo alle curve 22 e 27. Peccato, perché il crono poteva essere ancora più basso.

Con le Soft la Rossa non mette assieme i tre settori

Si torna in pista con le Soft e la musica non cambia. Il traffico è sempre davvero difficile da gestire. Ambedue i ferraristi alzano il piede. Va detto che Leclerc aveva commesso qualche sbavatura nel T1. In linea generale pare che le coperture non fossero ancora attivate al meglio. E infatti viene chiesto ai piloti della Rossa di utilizzare una mappatura sui freni posteriori per scaldare il secondo asse.

Nel secondo tentativo Charles continua a remare in curva 2-3 e pure alla 4. Per questo alza ancora il piede, un’odissea. Al contrario Lewis prosegue il suo giro, sebbene nemmeno lui sia pulito. Osservando l’onboard dell’inglese, si nota un feeling scarso rispetto al compagno di squadra. La decisione nei cambi di direzione non è la medesima, più lontano anche dai muretti con la sua SF-25.

Lewis torna ai box e chiede più carico all’avantreno (Plus 2), mentre l’altro ferrarista passa dalla pitlane, non avendo ancora messo assieme un giro con le Pirelli a banda rossa. Il suo tempo, infatti, è ancora quello fatto registrare con le Medium. Finalmente Leclerc completa una tornata con le Soft, anche se le gomme avessero già sulle spalle diverse tornate e l’extra grip non era più presente.

Tira giù due decimi e mezzo dalla sua prestazione che non è affatto male contando, appunto, che di fatto era il suo quarto tentativo. Anche Lewis migliora il suo crono, ma non trova ancora feeling con la numero 44. Sembra sempre un po’ avulso. Si nota che non è padrone totale della vettura. Parliamo di un problema non da poco in questa pista, dove la confidence con il mezzo è fondamentale, specie sul giro secco in qualifica.

Simulazione gara compromessa

L’ultima parte della sessione è dedicata alle prove sul passo gara. Dopo solamente due giri, però, Tsunoda pensa bene di piantarsi in curva 27 e mettere fine alla sessione. Nei 3 giri completati, specie con Charles, il bilanciamento era buono anche con tanta benzina. Nel concludere l’analisi, diciamo che la Rossa non è riuscita a testare a dovere la vettura: traffico, piccole sbavature e qualche errore di troppo hanno tolto un riferimento veritiero sul cronometro.

Va comunque detto che una leggera instabilità al posteriore resta, e conferma, come anticipato tramite la nostra consueta analisi, che Ferrari ha avanzato il bilanciamento della vettura. Non deve essere visto come un problema, però, in quanto fa parte del compromesso che la Rossa deve comunque trovare e imparare a gestire per accedere alla massima performance.

GP Arabia Saudita: Classifica finale prove libere 2

  • Lando Norris (McLaren) 1:28.267
  • Oscar Piastri (McLaren) +0.163s
  • Max Verstappen (Red Bull) +0.280s
  • Charles Leclerc (Ferrari) +0.482s
  • Carlos Sainz (Williams) +0.675s
  • Yuki Tsunoda (Red Bull) +0.696s
  • George Russell (Mercedes) +0.706s
  • Pierre Gasly (Alpine)+0.839s
  • Nico Hulkenberg (Sauber) 0.926s
  • Alexander Albon (Williams) +0.953s

Ferrari arriva da un fine settimana dove un piccolo passo avanti è arrivato. Troppo poco, però, in quanto il team non è riuscito a sfruttare come voleva il nuovo fondo. A Jeddah, secondo le indicazioni che gli stessi protagonisti hanno fornito, questa macro componente dovrebbe fornire la totalità dei benefici attesi. Parliamo di un fine settimana importante per la Rossa, che vuole gettarsi nella lotta al vertice.

Instabilità al retrotreno per la SF-25 con le Medium

Le due Rosse scendono in pista appena possibile. Ambedue montano un treno di Pirelli a banda gialla. Parliamo di una mescola che offre la possibilità di testare il setup della vettura con una certa costanza. Durante l’outlap, i ferraristi effettuano diversi test aerodinamici, per raccogliere dati sull’efficienza aerodinamica. I primi due giri si effettuano con il DRS chiuso, per capire il dato relativo alla resistenza all’avanzamento

Tre passaggi senza alzare il piede, per poi raffreddare le gomme. Nel giro di cool down arrivano diversi suggerimenti relativi alla maniera di frenare. Successivamente si passa alla modalità Engine 1, massima potenza sull’endotermico, per testare il rendimento della power unit 066/15 sulla pista saudita. Per quanto riguarda il bilanciamento, possiamo dire che il setup di base della SF-25 pare buono.

Tuttavia, resta una certa instabilità a centro curva. In particolare, nell’ultimo passaggio di Leclerc hanno fatto presenza un paio di snap, curva 13 e 16, dove nei cambi di direzione il posteriore non ha seguito alla perfezione l’avantreno. Per di più, il traffico è sempre presente e non aiuta affatto con la fiducia che i piloti devono costruire in maniera progressiva per avvicinarsi ai muretti.

La Rossa irrigidisce le sospensioni e migliora il bilanciamento

Ultimo dato nel primo stint interessante riguarda le velocità di punta, più basse rispetto al resto dei piloti top. Nel run successivo Ferrari passa alle gomme Soft. Sarà interessante capire se l’extra aderenza delle coperture a banda rossa aiuterà il posteriore in difficoltà. E in effetti il retrotreno è meno problematico, sebbene le traiettorie di ambedue le Rosse non siano perfette. Leclerc ha commesso un errore nell’ultimo suo tentativo in curva 27.

Ma per i presto la prestazione era buona. A quanto abbiamo visto, il team ha deciso di ritoccare la messa a punto sospensiva. Ferrari ha irrigidito un po’, e infatti si notano alcune imperfezioni nei tratti maggiormente guidati. Meglio la rotazione nei cambi di direzione, sebbene manchi ancora qualcosa. L’anteriore è solido, ma quello della McLaren lo è di più. Tuttavia pare proprio che la messa a punto sia buona, si tratta solo di affinarla.

Buona stabilità con tanta benzina

Nell’ultima parte della sessione Charles effettua una piccola simulazione del passo gara. Hamilton lo segue qualche minuto più tardi, in quanto ha preferito realizzare un giro in più sul push lap. In linea di massima, Il comportamento è valido. Messe assieme 4 tornate, sul canale della numero 16, Bozzi chiede di non spingere troppo alla 14 per evitare lo stress termico sulle gomme.

Con tanta benzina a bordo il posteriore resta ancora un po’ ballerino, punto su quale si dovrà lavorare. Dando un’occhiata al cronometro, le Rosse sembrano piuttosto costanti nella progressione sui giri. Un range che per il monegasco che varia da 34.3 a 34.7, per poi scendere nell’ultima parte dello stint. La McLaren è un secondo più veloce con Norris, un po’ troppo per avere lo stesso quantitativo di carburante a bordo.

Per concludere possiamo dire che il Cavallino Rampante si è presentato bene a Jeddah. Il percorso intrapreso sulla messa a punto è buono, sebbene restano alcuni ritocchi da effettuare per calibrare alla perfezione l’equilibrio dell’auto. La rossa era generalmente bilanciata e questo significa che il lavoro svolto al simulatore ha portato i propri frutti.

GP Arabia Saudita: Classifica finale prove libere 1

  • Pierre Gasly (Alpine) 1:29.239s
  • Lando Norris (McLaren) +0.007s
  • Charles Leclerc (Ferrari) +0.070s
  • Oscar Piastri (McLaren) +0.102s
  • Alexander Albon (Williams) +0.367s
  • George Russell (Mercedes) +0.379s
  • Carlos Sainz (Williams) +0.540s
  • Lewis Hamilton (Scuderia Ferrari) +0.576s
  • Max Verstappen (Red Bull) +0.579s
  • Yuki Tsunoda (Red Bull) +0.582s