Sfarzo. Fascino. Celebrities. Gioco d’azzardo e adrenalina. Sono tanti gli elementi che uniscono la F1 e Las Vegas. E verosimilmente, era impossibile che la classe regina del Motorsport non facesse il suo ritorno nella città del peccato. Dopo appena una settimana di pausa il Circus si appresta a vivere il weekend più atteso della stagione, il GP Las Vegas, che torna in calendario dopo un’assenza di oltre quarant’anni.
Sarà per il successo della fortunata serie di Netflix, Drive to Survive, ma la luna di miele che lega indissolubilmente la massima serie automobilistica e gli Stati Uniti d’America cresce anno dopo anno. E non è un caso che Liberty Media abbia fatto di tutto per fare in modo che il Circus iridato potesse tornare a correre a Las Vegas. Nonostante le recenti polemiche in merito a preparativi, scioperi e gli altissimi costi sostenuti per allestire l’intero evento, ancora prima dell’inizio dell’attesissimo weekend di gara, la penultima tappa del Mondiale 2023 di F1 è una scommessa già vinta in partenza.
Anche se in Brasile la Ferrari ha dovuto accontentarsi del sesto posto ottenuto da Carlos Sainz, mentre Leclerc si è dovuto ritirare nel giro di formazione, nella Capitale Internazionale del Gioco le cose potrebbero andare in modo diverso per il Cavallino Rampante. Un tracciato nuovo, conosciuto dai piloti solo attraverso il simulatore; un lunghissimo rettilineo sulla celebre Strip che premierebbe la potenza del motore Ferrari e l’incognita freddo che potrebbe mandare in difficoltà gli pneumatici Pirelli.
La scuderia italiana è stata l’unica squadra capace di vincere almeno una gara in questo 2023, ad eccezione della Red Bull (con Sainz a Singapore) e, prima della chiusura del campionato (anche per motivi legati alla classifica Costruttori) in quel di Maranello sperano di poter tornare sul gradino più alto del podio. Perché no nel GP evento del Campionato, penultima gara della stagione, dove la SF-23 potrebbe essere agevolata in particolar modo dai lunghi rettilinei del circuito statunitense che caratterizzano il layout della tappa di Las Vegas.
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Red Bull a rischio?
Se la Ferrari ha numerosi motivi per sperare di fare bene lungo le strade della Strip, la Red Bull guarda alla tappa di Las Vegas con un po’ di apprensione. Nonostante la RB19 abbia letteralmente dominato il mondiale di F1, la vettura anglo-austriaca non si trova a suo agio sui tracciati cittadini. Probabilmente la mancanza di competitività su questa tipologia di piste è dovuta all’assenza di curve ad ampio raggio, dove il carico aerodinamico e l’aderenza che riesce a generare verso l’asfalto la RB19 fanno la differenza. Se a Singapore il team di Milton Keynes ha accusato l’unico blackout in una stagione di successi, anche a Monaco Verstappen ha rischiato di non salire sul gradino più alto del podio.
Il freddo: vera incognita del weekend
The show must go on. E sarà così anche questa volta. Troppe volte gli aspetti sportivi vengono messi in secondo piano rispetto a fattori che poco o nulla hanno a che fare con l’azione in pista. Il weekend del GP Las Vegas deve ancora prendere il via eppure a complicare le cose ci si è messa la decisione di organizzatori e Liberty Media di disputare la gara in notturna. Una decisione azzardata che ha obbligato Ross Brawn, braccio destro di Stefano Domenicali, a fare un clamoroso mea culpa su un problema che è stato ampiamente sottovalutato.
Se col caldo infernale del Qatar sono stati tanti i piloti che hanno accusato malesseri durante e dopo la corsa, quello di Las Vegas potrebbe essere forse uno degli appuntamenti più freddi della storia della F1. Novembre non è un mese particolarmente caldo in Nevada e, va detto, nessuno si è risvegliato all’improvviso da un brutto sogno. Questo dato di fatto era già noto quando la gara venne inserita in calendario.
Se le prove libere potrebbero disputarsi a una temperatura compresa tra i dieci e i tredici gradi centigradi, a destare maggiore preoccupazione sarà proprio il Gran Premio, che si svolgerà in notturna. Per la gara si parla, infatti, di temperature sui 5 o 6 gradi. Condizioni termiche che porteranno gli pneumatici ad accusare problemi di graining, coi piloti che dovranno fare uno sforzo in più per portare rapidamente le gomme nella giusta finestra, con l’obiettivo di evitare scivolamenti insidiosi. Errori che potrebbero essere pagati a caro prezzo, data la vicinanza delle barriere e la mancanza di vie di fuga ampie.
La Ferrari si rifà il look
In ricordo degli anni d’oro che il Cavallino Rampante ha vissuto in America, dove ha scritto alcune delle sue pagine più memorabili in F1, per questo fine settimana la SF-23 scenderà in pista meno rossa del solito. Per salutare nel migliore dei modi il ritorno del Circus a Las Vegas, la Ferrari la modificato la livrea della propria monoposto rendendola bianca e rossa, proprio andando a riprendere la scelta cromatica che ha caratterizzato le vetture del Cavallino Rampante negli anni ’80. Anche i piloti della Rossa hanno deciso di prendere parte a questa iniziativa. Leclerc e Sainz, infatti, scenderanno in pista con una colorazione speciale anche su tute e caschi.
Il circuito
Il Las Vegas Strip Circuit è un tracciato cittadino semipermanente situato sulla Strip, tra i più famosi Casinò della capitale del Nevada. Progettato da Hermann Tilke, il circuito situato nel cuore di Las Vegas è lungo 6,201 km e si snoda in senso antiorario lungo i monumenti più famosi e scenografici della città americana. Composto da 17 curve, grazie ai lunghi rettilinei che caratterizzano il layout della pista sarà uno dei tracciati più rapidi del calendario di F1, con velocità medie paragonabili a quelle di Monza.
Anche se non lungo la Strip, non è la prima volta che la classe Regina del Motorsport corre a Las Vegas. La capitale internazionale del gioco d’azzardo, infatti, ha già ospitato due gare di F1 con la denominazione di Caesars Palace Grand Prix, nel 1981 e nel 1982, rispettivamente vinte da Alan Jones con la Williams e Michele Alboreto con la Tyrrell.