F1, le pagelle del GP Cina: Ferrari delude, Red Bull piglia tutto. Alpine in recupero

Nel GP Cina la Red Bull si porta a casa la quarta vittoria dell'anno su cinque GP. Delude la Ferrari che non riesce a salire sul podio. In miglioramento McLaren e Alpine

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Eleonora Ottonello

esperta di Formula 1

Nata a Genova nel 1987, scrivo per passione. Nel quotidiano mi divido tra la vita di addetta alla vendita e quella di educatore cinofilo. Grande appassionata di Formula 1, nel 2007 iniziai a collaborare con svariati siti del settore. Inviata anche sul campo, niente mi fa esplodere il sorriso come vedere le monoposto sfrecciare sull'asfalto

Pubblicato: 21 Aprile 2024 16:56

Forse è proprio il caso di dirlo. Quanto successo in Australia è stato un caso isolato e la Red Bull è sempre la monoposto da battere. Max Verstappen vince anche il GP Cina, quinta prova del Mondiale 2024 di F1. La prestazione dell’olandese, sempre più padrone del campionato, non può far dormire sonni tranquilli alla Ferrari che, nonostante le attese della vigilia, a Shanghai ha accusato grosse difficoltà sul giro secco e sul passo gara.

Red Bull

Cambiano i circuiti ma l’obiettivo della Red Bull è sempre quello: ossia piazzare entrambi i piloti nelle prime due posizioni. Non può essere altrimenti quando ti ritrovi la miglior monoposto del lotto, il miglior pilota in circolazione (che non a caso è il Campione del Mondo in carica) e un buon “secondo” che, nel corso degli ultimi mesi, ha finalmente compreso di non poter rivaleggiare col suo compagno di squadra.

Nel GP Cina il team di Milton Keynes si è portato a casa a quarta vittoria su cinque gare disputate quest’anno e il terzo 1-2 del 2024. Dopo un avvio in sordina nelle prove libere del venerdì, l’unica cosa che si è fatta scappare la Red Bull è la pole position della Sprint. Visto che è impossibile trovare un avversario per la scuderia anglo-austriaca, guardando i riscontri cronometrici all’interno della stessa squadra fanno impressione gli oltre venti secondi rifilati da Verstappen a Perez prima dell’ingresso in pista della Safety Car. È più che lecito chiedersi, quindi, se la vera RB20 sia quella nelle mani del messicano e Verstappen il solito cannibale che riesce a metterci quel qualcosa in più.

McLaren

Nonostante entrambe le MCL38 siano finite in zona punti, la scuderia inglese non può ritenersi completamente soddisfatta di questo fine settimana a Shanghai. Se Norris in gara riesce comunque a riprendersi dopo l’errore nella Sprint Race, portando a termine una gara di tutto rispetto, salendo anche sul podio; Piastri, si riconferma nettamente inferiore rispetto al compagno di squadra. E per dirlo basta guardare il suo ottavo posto finale, alle spalle della Mercedes di George Russell e davanti, di poco, a Lewis Hamilton.

Ferrari

Nonostante alla vigilia tutte le attese fossero riversate sulla Ferrari, a Shanghai, il Cavallino Rampante ha portato a termine un fine settimana che non possiamo definire positivo. Nel GP Cina la Rossa ha preso paga dalla Red Bull sotto ogni aspetto: sia sul giro secco sia nel passo gara con entrambe le SF-24 che hanno avuto enormi difficoltà nel mandare in temperatura gli pneumatici soprattutto nel primo settore.

Unica cosa che possiamo salvare in casa Ferrari è l’apparente risveglio di Charles Leclerc che, per la prima volta dall’inizio dell’anno, si è mostrato ben più competitivo rispetto al suo compagno di squadra. Nonostante la quarta e la quinta posizione artigliate a Maranello avranno di che parlare. E non solo dal punto di vista tecnico. Iniziando dalle scintille esplose tra i piloti nella Sprint Race passando per la manovra difensiva di Leclerc sul compagno di squadra, proprio allo start del GP Cina, forse un po’ troppo rischiosa del dovuto. Ma per capire le effettive ambizioni della Rossa bisognerà aspettare Miami e Imola. Primi banchi di prova importanti (soprattutto il secondo), dove la Ferrari porterà in pista i primi aggiornamenti dell’anno.

Mercedes

L’ultima volta che la F1 ha corso in Cina era il 2019. E a vincere fu Lewis Hamilton. Ora, a distanza di cinque anni, la Mercedes a Shanghai porta a termine una gara senza infamia e senza lode dove si conferma la quarta forza del Mondiale. Il sesto posto ottenuto da Russell e il nono di Hamilton non possono ovviamente soddisfare gli standard della scuderia tedesca.

Se il 26enne ha di che gioire solo per essere riuscito nella difficile impresa di tenersi alle spalle Alonso e Piastri, il 39enne si è complicato da solo la vita, già dalle qualifiche, dove non è riuscito a passare lo scoglio della Q1. Nonostante l’avvio dalla 18esima posizione, Hamilton riesce a recuperare e mette in fila una serie di bei sorpassi ma poi deve alzare bandiera bianca e arrendersi alla McLaren di Piastri.

Alpine F1 Team

Anche se non sono arrivati i punti, tenendo conto di come era cominciato il campionato, Alpine merita un posto alle spalle della top 5, almeno per quanto riguarda il fine settimana del GP Cina.
La scuderia transalpina lascia Shanghai con un’iniezione di fiducia. Esteban Ocon ha rimontato fino all’11esima posizione, Gasly ha chiuso la corsa al 13esimo posto e per entrambi, questi sono i loro migliori risultati da inizio stagione.

Probabilmente un piccolo miglioramento è arrivato anche grazie alle novità portate da Alpine in Cina che ha permesso alla A524 di risalire leggermente la china rispetto a poche gare fa. La strada da seguire sembrerebbe essere quella giusta ma le aspettative del team sono ben altre. Non ci si può accontentare di essere arrivati a sfiorare la zona punti.

Aston Martin

Aston Martin finisce alle spalle di Alpine solo per la prestazione di Alonso. Altrimenti si sarebbe meritata il fondo classifica. Nonostante il guizzo di Stroll nella prima sessione di prove libere, per il resto del fine settimana è il suo più “anziano” compagno di squadra a prendersi le luci della ribalta. E se Aston Martin riesce a chiudere nella zona punti in Cina, lo deve solo ed esclusivamente ad Alonso.

Lo spagnolo, autore di una grande partenza al via dove prima supera Perez e poi prova a tenersi alle spalle il messicano che, ricordiamo, guida una RB20 (altrimenti sono sicura che non fosse per il mezzo, non sarebbe riuscito a sorpassare a suo volta l’ovientense). A causa della non spettacolare gestione delle gomme dopo i primi giri perde delle posizioni ed è vittima della disorganizzazione del team Aston Martin che, montandogli gomme soft in occasione della prima Safety Car, obbliga lo spagnolo a fermarsi, ancora, per un pit-stop aggiuntivo rispetto altri altri nel finale.

Se il pilota più “anziano” della griglia ci mette anima e cuore per tirare fuori dal mezzo qualcosa in più, Stroll finisce ancora una volta dietro alla lavagna. Bisogna dirlo. Fino a quel momento non aveva disputato un’ottima gara, ma col tamponamento a Ricciardo rovina tutto buttando via così la possibilità di un piazzamento in zona punti.

Haas

La Haas salva il fine settimana del GP Cina grazie a Nico Hulkenberg che, tra una gomitata e l’altra, riesce a chiudere la corsa in decima posizione e, soprattutto, finisce ancora davanti al compagno di box. Al via, quando ha superato le Ferrari, è sembrato che Hulkenberg potesse fare di più con la sua VF-24. E invece ha dovuto ben presto alzare bandiera bianca. Nonostante ciò ha fatto meglio di Kevin Magnussen che ha salutato Shanghai con una gara rovinata dalla penalità presa per l’incidente con Tsunoda.

Williams

La Williams la spunta su Kick Sauber e RBF1 Team solamente grazie ad Albon e Sargeant che riescono a passare sotto la bandiera a scacchi. Se l’anglo-tailandese, nonostante sia riuscito a portare la sua vettura in dodicesima posizione con una penalità, sembra sempre più sprecato a bordo di questa vettura; l’americano, per una volta che non era ultimo, pensa bene di farsi dare una penalità in regime di Safety Car. Cosa che poteva benissimo evitare.

RBF1 Team

Entrambe le RBF1 Team potevano forse portare a termine la migliore gara disputata fino ad ora del 2024. E invece, complice la sfortuna, peggio di così non poteva andare. Sia Ricciardo che Tsunoda non riescono nemmeno a completare per intero la gara, e non per colpa loro. Se l’australiano, che finalmente sembrava aver trovato la quadra, è stato costretto al ritiro a seguito di un tamponamento da parte di Lance Stroll, a Tsunoda non è andata meglio. Il giapponese aveva chiuso anticipatamente il proprio GP Cina proprio pochi giri prima per un contatto con la Haas di Kevin Magnussen.

Kick Sauber

Anche se i piloti della Kick Sauber non si stanno mettendo in evidenza per i risultati, almeno non fanno mancare il loro spirito al pubblico. Se Bottas, proprio mentre stava disputando una buona gara, ha dovuto ritirarsi a causa di un guasto alla batteria; Zhou ha scritto la storia anche solo chiudendo la gara in 14esima posizione per essere stato il primo cinese a disputare il GP a Shanghai.

Anche se la pista non ha regalato grandi emozioni a Guanyu Zhou, non si può dire la stessa cosa degli appassionati sulle tribune che hanno seguito ogni minima azione del proprio connazionale durante tutto il fine settimana. La C44 fa piangere ma non è per questo motivo che Zhou è scoppiato in lacrime al termine della corsa. Ricevuto il permesso di lasciare la sua vettura sul rettilineo principale, a fianco dei tre piloti sul podio, sceso dalla monoposto il pilota cinese ha ricevuto canti di incoraggiamento e applausi da parte dei tifosi presenti sugli spalti. Alle volte, a vincere, non è solo colui che taglia per primo il traguardo sotto la bandiera a scacchi.