La Ferrari ed Hamilton a podio al Gp del Bahrain: lo dicono storia e statistiche

Dal 2004 il Bahrain International Circuit di Sakhir di F1 unisce spettacolo e strategia, diventando simbolo di soft power della famiglia al-Khalifa.

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Danilo Supino

Data Journalist

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Pubblicato: 10 Aprile 2025 08:30

Con la quarta gara della stagione 2025, la Formula 1 fa tappa al Bahrain International Circuit di Sakhir, tracciato che dal 2004 ha guadagnato un posto speciale nella storia del campionato di F1. Primo circuito mediorientale a ospitare un Gran Premio, il Bahrein ha rappresentato una svolta, grazie alla visione ambiziosa del principe ereditario Salman bin Hamad Al Khalifa e al sostegno della famiglia reale. In soli vent’anni, questo tracciato nel deserto è diventato sinonimo di gare spettacolari, sorpassi al limite e sfide memorabili, come il celebre duello tra Hamilton e Rosberg nel 2014 o la rimonta sfiorata di Leclerc nel 2019. Un banco di prova tecnico e imprevedibile, apprezzato tanto dai piloti quanto dagli appassionati, che ha spesso segnato l’inizio delle grandi battaglie per il titolo.

Il Gp del Bahrain tra sport e soft power

L’inaugurazione del Bahrain International Circuit nel 2004 non è stata solo un evento sportivo, ma un tassello chiave di una strategia ben più ampia, guidata dalla famiglia reale del Bahrein per affermare il regno sulla scena internazionale. Promosso e voluto con forza dal principe ereditario Salman bin Hamad Al Khalifa, il progetto ha rappresentato un investimento politico ed economico significativo, con una spesa iniziale stimata in circa 150 milioni di dollari. L’obiettivo non era semplicemente costruire un circuito di Formula 1 nel deserto, ma trasformare lo sport in uno strumento di soft power e marketing nazionale.

Il circuito, progettato dal celebre architetto Hermann Tilke, è diventato così il simbolo della volontà del Bahrain di diversificare la propria economia oltre il petrolio, puntando su turismo, spettacolo e grandi eventi. Attraverso la Formula 1, il regno ha cercato di rafforzare la propria immagine come Paese moderno e aperto agli investimenti, inserendosi nella competizione geopolitica regionale anche sul fronte sportivo.

Un investimento che, oltre al ritorno economico, serve a consolidare l’influenza della monarchia e a proiettare una narrativa di progresso e stabilità.

Inoltre, Il fondo sovrano del Bahrain, Mumtalakat Holding Company, possiede circa il 60% del gruppo McLaren, consolidando così il controllo statale su uno dei marchi iconici dell’automobilismo. Questo investimento strategico rafforza l’influenza del Bahrain nella Formula 1 attraverso il team McLaren Racing.

Un circuito per Ferrari ed Hamilton

Il Gran Premio del Bahrain ha ospitato, sin dal suo debutto, alcune delle gare più spettacolari e combattute della storia recente della Formula 1. Il tracciato, caratterizzato da lunghi rettilinei e curve da affrontare in piena accelerazione o in forte staccata, favorisce sorpassi e duelli ravvicinati, diventando spesso teatro di battaglie all’ultimo giro.

Uno dei momenti più iconici è arrivato nel 2014, anno in cui la gara si è svolta per la prima volta in notturna per celebrare il decimo anniversario del Gp. La corsa fu dominata dal duello interno in Mercedes tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg: i due compagni di squadra si scambiarono posizione più volte in un confronto acceso, fatto di attacchi, controsorpassi e strategie spinte al limite. Hamilton ebbe la meglio e la gara venne vista da molti come “la miglior corsa dell’era ibrida” fino a quel momento.

 

 

Anche la Ferrari ha avuto diversi momenti di gloria sul tracciato di Sakhir. Nel 2007, Felipe Massa vinse davanti al compagno Kimi Räikkönen, segnando una doppietta rossa in piena lotta per il mondiale. Nel 2010, Fernando Alonso vinse al debutto con la Scuderia del Cavallino, dando il via a una stagione combattuta e piena di colpi di scena. Più recentemente, Charles Leclerc nel 2019 sfiorò il successo dopo una prestazione dominante, ma fu tradito da un problema al motore a pochi giri dalla fine, regalando la vittoria a Hamilton.

L’edizione 2011 del Gp del Bahrain non si disputò a causa delle forti tensioni politiche che investirono il Paese durante la Primavera Araba. Le manifestazioni antigovernative, iniziate nel febbraio di quell’anno, portarono a violenti scontri tra manifestanti e forze di sicurezza, sollevando preoccupazioni internazionali per la sicurezza di team, piloti e spettatori. Di fronte all’instabilità e alle pressioni della comunità internazionale, gli organizzatori furono costretti ad annullare la gara, che sarebbe dovuta essere la prova inaugurale del Mondiale di Formula 1 2011.

Il Bahrain ha anche visto gareggiare piloti emergenti. È qui che nel 2020 George Russell ha avuto l’occasione di guidare la Mercedes di Hamilton, assente per Covid, dimostrando talento e grinta nonostante una serie di sfortunate circostanze che gli hanno negato una vittoria quasi certa.

Il mix di strategia, variabilità meteo (per quanto contenuta, massime che superano i 30°) e degrado gomme elevato rende ogni edizione del Gp del Bahrain imprevedibile, garantendo emozioni fino alla bandiera a scacchi. Il tracciato, benché giovane rispetto ad altri nel calendario, è già entrato di diritto nella lista dei più apprezzati da appassionati e piloti.

Record e statistiche storiche

Il Gran Premio del Bahrain, pur relativamente giovane nel panorama della Formula 1, ha accumulato una serie di record e momenti degni di nota. Dalla sua introduzione nel 2004, ha visto trionfare campioni del mondo, giovani talenti e scuderie storiche, confermandosi come un banco di prova importante per l’intero circus.

Lewis Hamilton è il pilota più vincente nella storia del GP, con 5 vittorie (2008, 2014, 2015, 2019, 2021). La sua capacità di adattarsi a diverse condizioni di gara lo ha reso un punto di riferimento assoluto sul tracciato di Sakhir.

Tra le scuderie, Ferrari è quella con il maggior numero di successi: 7 vittorie (2004, 2007, 2008, 2010, 2017, 2018, 2022). Il team di Maranello ha spesso trovato nel Bahrain un terreno favorevole per le sue monoposto, soprattutto grazie alla natura “stop and go” del tracciato, che premia la trazione e la potenza del motore.

Il circuito di Sakhir nel Bahrain GP F1 si sviluppa su 5.412 chilometri
Fonte: Pirelli
Il circuito di Sakhir si sviluppa su 5.412 chilometri ed è caratterizzato da 15 curve di cui 9 a destra e 6 a sinistra

Il record del giro più veloce in gara è ancora oggi sorprendentemente detenuto da Pedro de la Rosa, che nel 2005, a bordo della McLaren, ha fermato il cronometro in 1:31.447. Un tempo che resiste da vent’anni, nonostante l’evoluzione tecnologica delle monoposto moderne.

Nel 2020, durante il Gran Premio di Sakhir (una versione alternativa e più corta del circuito, usata per la seconda gara consecutiva in Bahrain), George Russell ha fatto registrare il record per la minor distanza tra debutto su una top car e primo sorpasso per la leadership, superando Bottas già nei primi giri.

Il circuito ha inoltre una forte influenza sul campionato: spesso è tra le prime gare della stagione e fornisce indicazioni preziose sullo stato di forma delle squadre. Non a caso, molti dei vincitori in Bahrain sono poi diventati campioni del mondo a fine anno.

 

Statistica Pilota Record
Maggiori vittorie Lewis Hamilton 5
Maggiori pole position Sebastian Vettel, Lewis Hamilton, Max Verstappen 3
Giro veloce in gara Pedro de la Rosa 1:31.447
Giro veloce in qualifica Lewis Hamilton 1:27.264

 

Il Gran Premio del Bahrain, con il suo mix di modernità, velocità e imprevedibilità, ha saputo ritagliarsi uno spazio speciale nella memoria collettiva degli appassionati, diventando uno dei circuiti chiave nella lotta per il titolo mondiale.

Le modifiche al tracciato nel tempo

Nel corso degli anni, il Bahrain International Circuit ha subito alcune modifiche. Nel 2010, per celebrare il 60º anniversario della Formula 1, è stata utilizzata la configurazione “Endurance Circuit”, estendendo la lunghezza del tracciato a 6,299 km. Tuttavia, dal 2012 si è tornati alla configurazione originale di 5,412 km.

Il Gran Premio del Bahrain continua a essere una gara chiave nel calendario della Formula 1, offrendo sfide uniche sia per i piloti che per le scuderie, grazie alle sue caratteristiche tecniche e alla posizione nel deserto.

L’albo d’oro del Gp del Bahrain

Anno Vincitore Secondo classificato Terzo classificato
2004 Michael Schumacher Rubens Barrichello Jenson Button
2005 Fernando Alonso Jarno Trulli Kimi Räikkönen
2006 Fernando Alonso Michael Schumacher Kimi Räikkönen
2007 Felipe Massa Lewis Hamilton Kimi Räikkönen
2008 Felipe Massa Kimi Räikkönen Robert Kubica
2009 Jenson Button Sebastian Vettel Jarno Trulli
2010 Fernando Alonso Felipe Massa Lewis Hamilton
2012 Sebastian Vettel Kimi Räikkönen Romain Grosjean
2013 Sebastian Vettel Kimi Räikkönen Romain Grosjean
2014 Lewis Hamilton Nico Rosberg Sergio Pérez
2015 Lewis Hamilton Kimi Räikkönen Nico Rosberg
2016 Nico Rosberg Kimi Räikkönen Lewis Hamilton
2017 Sebastian Vettel Lewis Hamilton Valtteri Bottas
2018 Sebastian Vettel Valtteri Bottas Lewis Hamilton
2019 Lewis Hamilton Valtteri Bottas Charles Leclerc
2020 Lewis Hamilton Max Verstappen Alexander Albon
2021 Lewis Hamilton Max Verstappen Valtteri Bottas
2022 Charles Leclerc Carlos Sainz Jr. Lewis Hamilton
2023 Max Verstappen Sergio Pérez Fernando Alonso
2024 Max Verstappen Sergio Pérez Carlos Sainz Jr.