Ambedue i ferraristi scendono in pista appena possibile per le Fp2. per cancellare la brutta prima sessione. Si utilizzano subito le gomme Medium, mescola non utilizzata nelle prime prove libere. Dopo aver attivato le coperture, i ferraristi si lanciano nel primo tentativo. Vediamo subito un’altra vettura, decisamente più bilanciata e con un grado di aderenza consono rispetto alla session mattutina decisamente più calda e complicata.
Qualche sbavatura specie in uscita, dove andando sul gas un po’ di sovrasterzo fa presenza, specie con Hamilton. Interessante notare che alla curva 11 l’inserimento è buono usando il cordolo, aspetto che non era mai apparso nei test pre-stagionali. Hamilton torna ai box, mentre il monegasco resta in pista nel tentativo di capire meglio come gestire la vettura nel prossimo run.
Nel mentre Charles riceve suggerimenti dal suo ingegnere di pista: accelerare prima alla 11, con un focus particolare sulla frenata in curva 1 e 4, dove la pressione sul pedale del freno dev’essere superiore all’inizio della staccata per poi migliorare anche il release con il trail braking per inserire meglio la vettura. Si sceglie pertanto di spostare di un punto il brake balance all’anteriore, perché il retrotreno è andato leggermente in blocco.
Nel frattempo che Lewis realizza una sosta ai box, Charles si lancia ancora e capisce dove migliorare. Tuttavia alza il piede prima di terminare la tornata e pure lui imbocca la corsia box. Arriverà un ritocco al carico sviluppabile sull’avantreno, a quanto capito, per poi passare alla seconda fase dove monterà la gomma Soft. Un test importante per capire come andrà la vettura con l’extra grip delle Pirelli a banda rossa.
Indice
Cambi di direzione da migliorare
Dopo una breve sosta Hamilton torna in pista con le Soft, ma nel primo tentativo commette un errore. Peccato, perché nel T1 era il più veloce di tutti. Doppio cool down e poi via ancora a spingere. Nel secondo intento bene in curva 1, anche se c’è una piccola indecisione sul gas in uscita. Curva 4 non perfetta in ingresso, come se perdesse grip al posteriore, ma potrebbe anche essere sottosterzo.
In uscita della 4 di nuovo eccesso di rotazione. Mentre nello snake il rendimento non è ottimale, in quanto deve parzializzare parecchio. Questo senza dubbio è un aspetto che la Ferrari deve analizzare, perché le due SF-25 non sono all’altezza dei migliori in questo punto della pista. Un po’ in contro tendenza rispetto ai test, dove in queste curve, specie con Leclerc, le Rossa volavano.
Ci riprova, e questa volta in curva 1 prende l’apice: ottima uscita poi. Mentre alla 4 soffre ancora del sottosterzo, ma la gestisce bene in uscita. Sempre tanto lift per Lewis nei cambi di direzione, un controllo all’apice della 8, buono alla 10, ma ancora non perfetto il punto di corda. Possiamo dire che perlomeno la trazione è molto valida. Leggero sottosterzo tra 11 e 13, ma rispetto allo scorso febbraio nelle prove pre stagionali molto meno.
La difficile gestione del warm-up
Su Leclerc possiamo fare un discorso: notiamo dalla dashboard che di base inizia il giro con -3 (sinistra) e -4 (destra) sul front end, mentre al posteriore siamo a 0 gradi sul delta rispetto al target. In curva 1 entrambi gli assi prendono già 2 gradi, mentre alla 4 si arriva a +6 e alla 8 sino a +9 al retrotreno, dove nel mentre l’anteriore è a +4. Il posteriore è quindi già in overheating, e in curva 10 arriva a +12, per poi salire a +15 alla 13, dove il front end raggiunge +9.
Si conclude il giro pertanto con ambedue gli assi fuori dall’ottimale finestra di funzionamento. Senza dubbio una questione da tenere in alta considerazione per rendere al meglio in qualifica. Per passare all’handling, in curva 1 si nota una certa difficoltà di posizionamento, benché la carenza di rotazione vista prima alla 4 diminuisca molto. Ancora sovrasterzo in uscita, ma bene al tornantino della 10 con trazione ottimale.
Anche nelle curve veloci del terzo settore le cose migliorano, riuscendo a gestire la carenza di rotazione. Il problema arriva sempre un po’ alla 14, dove il posteriore tende a partire a centro curva. In linea generale, però, possiamo dire che ci sono un po’ troppe correzioni sul volante, ma la tendenza cronica al sottosterzo è quasi scomparsa.
Buona gestione termica delle gomme
Dopo una breve sosta si torna ai box, per poi passare alla simulazione passo gara. Per questa prova con tanta benzina a bordo, la Rossa decide di diversificare il test. Per questo Hamilton usa le gomme Soft, mentre Leclerc le Medium. In queste condizioni di marcia il bilanciamento è pressoché il medesimo rispetto al giro push. Lewis pare avere un piccolo problema con la vettura sulla parte destra. Anche per questo effettua un passaggio ai box.
I meccanici controllano e lo rispediscono in pista. Parlare del passo gara è sempre complicato non conoscendo i carichi di benzina e considerando gli pneumatici differenti. La McLaren di Piastri sembra slittare troppo al posteriore, mentre Charles, anche se non c’è il confronto diretto di mescole, probabilmente ha meno passo. La trazione però sembra esserci, e la gestione del degrado termico pare abbastanza valida.
Gp Bahrain, classifica prove libere 2
- Oscar Piastri (McLaren) 1:30.505s
- Lando Norris (McLaren) +0.154s
- George Russell (Mercedes) +0.527s
- Charles Leclerc (Ferrari) +0.540s
- Kimi Antonelli (Mercedes) +0.722s
- Isak Hadjar (Racing Bulls) +0.733s
- Max Verstappen (Red Bull) +0.825s
- Lewis Hamilton (Scuderia Ferrari) +1.071s
- Oliver Bearman (Hass) +1.079s
- Carlos Sainz (Williams) +1.118s
Gp Bahrain, Fp1: sofferenza enorme per colpa del mancato Grip
Ferrari aggiorna la SF-25. Il primo pacchetto, che comprende diverse modifiche al fondo, sarà piuttosto utile, o almeno questo sperano i piloti della Rossa. Prove libere odierne che, pertanto, assumono un aspetto fondamentale, in quanto verrà raccolta una serie di informazioni utili per poi incrociare i dati con la vecchia versione del pavimento. Si torna in Bahrain dopo i test e il Cavallino Rampante vuole realizzare un passo avanti netto.
Lewis soffre con la pista sporca
Per i primi run si utilizzano le gomme Hard. Il solo Lewis ha l’ultima specifica di fondo per realizzare una prova comparativa con Begovic, sostituto di Leclerc, che monta la vecchia versione. Nei primi due run Hamilton offre commenti negativi. La vettura non sembra funzionare a dovere. L’inglese lo fa presente in radio, sostenendo che probabilmente la causa è legata agli pneumatici. Pare sia un problema che sta molestando un po’ tutti.
Di fatto, anche i commenti dei piloti McLaren sono alquanto negativi, e di certo, per le due Rosse, le Pirelli a banda bianca non hanno affatto aiutato in questo primo stint. Al netto che è ancora troppo presto per carpire, tenendo presente quanto sia sporca la pista rispetto ai test pre-stagionali, Hamilton trova il punto di corda di curva 13 molto più facilmente, mossa che a febbraio non gli riusciva quasi mai.
Con tanta benzina a bordo la SF-25 è scorbutica
Le due Rosse tornano ai box e attendono che la pista si vada gommando, perché appunto il grip era davvero basso. Nella sosta i meccanici hanno tolto il cofano motore dalla numero 44 per realizzare dei lavori, per poi tornare in pista sempre con le Hard. Il primo tentativo ricalca l’andamento precedente. Una vettura un po’ scorbutica in linea generale, sebbene sembra che l’handling sia migliore.
A quanto pare, l’inglese sta realizzando una simulazione passo gara con altro quantitativo di carburante a bordo. Nel mentre, anche Begovic torna in pista, pure lui dotato del fondo nuovo. Osservando gli onboard, si nota del sottosterzo che però, in questo caso, sembra fare presenza maggiormente nelle fasi d’uscita. Nota negativa in fase di staccata, dove la numero 44 fa fatica. Sono infatti 3 giri consecutivi che arriva lungo a curva 1.
Hamilton , infatti, si apre in radio dicendo che la sua aderenza sull’asfalto è davvero molto bassa. Lo fa in risposta a Riccardo Adami, che gli aveva chiesto di spingere maggiormente, pensando che stava risparmiando le gomme. Dopo aver sommato due ulteriori tornate, l’inglese torna ai box. Questa la progressione dei tempi di Lewis: 39.9, 39.6, 39.8, 43.1 (lungo curva 1), 41.5, 41.3.
Nemmeno le Soft aiutano la SF-25
Per gli ultimi dieci minuti di questa prima sessione di prove libere, ambedue le Ferrari tornano in pista con le mescole Soft, necessarie per testare la vettura con un quantitativo di aderenza superiore. Chiedono via radio di non spingere troppo nel terzo settore, in modo da preservare gli pneumatici e non surriscaldarsi troppo. Nel primo tentativo si nota una correzione in entrata della 7 per colpa del sottosterzo, idem alla 13, sebbene minore.
Mentre la carenza di rotazione fa pure presenza in curva 4, ma quando il talento di Stevenage va sul gas. Nel doppio giro per raffreddare le gomme, Adami offre una pletora infinita di suggerimenti, su ogni singola curva, per come impostare i settaggi di freni e differenziale, una vera follia. Ci riprova ma le gomme sono già andate. Per concludere questa sessione possiamo usare una parola: test.
Sì, perché il team Ferrari ha utilizzato le FP1 per realizzare diverse prove di assetto legate alla guidabilità della monoposto. Una vettura non molto stabile e spesso doverosa di correzioni. Sebbene il grip della pista fosse basso, la Rossa, almeno per il momento, non ha trovato un bilanciamento adeguato. Attendiamo la seconda sessione con il beneficio del dubbio per capire che succede.
Gp Bahrain, classifica prove libere 1
- Lando Norris (McLaren) 1:33.204s
- Pierre Gasly (Alpine) +0.238s
- Lewis Hamilton (Scuderia Ferrari) +0.596s
- Alexander Albon (Williams) +0.724s
- Esteban Ocon (Alpine) +0.980s
- Nico Hulkenberg (Haas) +1.058s
- Jack Doohan (Alpine) +1.192s
- Liam Lawson (Racing Bulls) +1.193s
- Yuki Tsunoda (Red bull) +1.280s
- Oscar Piastri (McLaren) +1.304s