Cosa fare per rottamare l’auto? Passaggi e informazioni utili

Rottamare un’auto permette di liberarsi di un veicolo inutilizzabile, ma consente anche di accedere a incentivi per l’acquisto di un veicolo meno inquinante

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Fabio Lepre

giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

Pubblicato: 11 Ottobre 2024 17:51

La rottamazione auto permette di demolire un veicolo vecchio o magari non più efficiente e fare spazio a un modello nuovo e in linea con le normative ambientali e amministrative vigenti. Oltre a liberarsi di un’auto inutilizzabile, la rottamazione può aprire le porte a incentivi economici per l’acquisto di un nuovo veicolo, soprattutto se meno inquinante.

Come funziona la rottamazione auto

La rottamazione di un veicolo prevede il suo smaltimento in un centro di demolizione autorizzato. In alternativa può essere gestita tramite il concessionario presso cui si acquista un nuovo veicolo. Il concessionario può infatti occuparsi del ritiro dell’auto usata destinata alla demolizione, avviando tutte le pratiche necessarie. Questo servizio è in genere offerto gratuitamente se legato all’acquisto di una nuova auto.

Il proprietario del veicolo deve fornire una serie di documenti al centro di demolizione o al concessionario:

  • carta di circolazione (libretto);
  • certificato di proprietà o il foglio complementare;
  • targhe del veicolo;
  • tn documento d’identità valido e, se necessario, il codice fiscale.

Una volta consegnati questi documenti, il centro demolizioni provvede alla cancellazione del veicolo dal Pubblico registro automobilistico e rilascia il certificato di rottamazione. Quest’ultimo solleva ufficialmente il proprietario da ogni responsabilità civile, penale e amministrativa relativa al veicolo. Da quel momento, il veicolo viene considerato demolito e il proprietario non sarà più tenuto a pagare il bollo auto o altre imposte legate al possesso del mezzo.

Il certificato di rottamazione

Il certificato di rottamazione è un documento indispensabile per completare la procedura. Contiene le informazioni sul veicolo e sul proprietario, nonché i dettagli dell’azienda che ha effettuato la demolizione. In particolare comprende il nome e cognome del proprietario; i dati identificativi del veicolo (targa, numero di telaio, modello); i dati dell’impresa che ha rilasciato il certificato e la data di rilascio; la presa in carico del veicolo per la sua demolizione e la garanzia della cancellazione dal PRA.

Il certificato è la prova legale che il veicolo non è più di proprietà del soggetto indicato. Senza questo documento, l’auto rimarrebbe registrata a nome del precedente proprietario, con tutte le implicazioni legali e fiscali che ne derivano, come il rischio di multe o l’obbligo di continuare a pagare il bollo auto.

Nel caso di auto cointestata, tutti i proprietari devono fornire i propri documenti di identità per completare la procedura. Anche in questo caso, una volta ottenuto il certificato di rottamazione, la responsabilità legale sul veicolo viene completamente annullata per tutti i proprietari.

Quali sono i costi della rottamazione auto

Il costo della rottamazione è variabile. Se il veicolo viene rottamato in concomitanza con l’acquisto di un’auto nuova, molti concessionari offrono il servizio di demolizione gratuitamente.

Se la rottamazione viene effettuata in autonomia in un centro di demolizione, i costi possono oscillare tra i 60 e i 200 euro, a seconda della struttura scelta e delle eventuali spese di trasporto (ad esempio, se è necessario il carro attrezzi per portare l’auto al centro). Alcuni costi comprendono anche le spese per la cancellazione dal PRA.

Incentivi alla rottamazione

La rottamazione può essere incentivata da bonus statali o regionali. L’Italia promuove incentivi per la rottamazione di veicoli vecchi e inquinanti in cambio dell’acquisto di veicoli più ecologici, come le auto elettriche o ibride. Questi incentivi, che possono arrivare fino a 13.750 euro, variano in base alle emissioni di CO2 del nuovo veicolo e al prezzo di listino.

Gli incentivi sono applicabili sia a livello nazionale sia regionale, con alcuni enti locali che offrono altre agevolazioni per ridurre l’inquinamento. Per accedere a questi bonus, il veicolo rottamato deve rispettare alcuni requisiti, come essere immatricolato da almeno dieci anni e appartenere alle classi di emissioni inferiori, come Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3. E deve rispettare i limiti di emissione previsti, in genere compresi tra 0 e 135 g/km di CO2.

Il caso della rottamazione all’estero

Se il veicolo da rottamare si trova all’estero ma è ancora registrato al PRA italiano, la procedura è simile. Il proprietario deve consegnare il veicolo a un centro demolizioni autorizzato nel paese estero e ottenere il certificato di demolizione, tradotto ufficialmente in italiano.

Quindi deve richiedere la cancellazione dal PRA allo Sportello telematico dell’automobilista, presentando il certificato estero e gli altri documenti richiesti.

La demolizione dei veicoli aziendali

La rottamazione di veicoli aziendali segue le stesse procedure della rottamazione di veicoli privati, ma può essere fiscalmente vantaggiosa per le aziende. I costi della demolizione e l’acquisto di nuovi veicoli possono essere dedotti dalle imposte, in quanto rientrano nelle spese aziendali.

Non solo, ma anche le aziende che rinnovano la loro flotta con veicoli meno inquinanti possono accedere a incentivi statali e regionali.

La normativa ambientale sulla rottamazione

Uno degli aspetti centrali della rottamazione auto è la sua conformità alle normative ambientali europee e italiane. Le auto rottamate devono essere smaltite secondo procedure che minimizzano l’impatto ambientale. I veicoli contengono numerosi materiali potenzialmente dannosi, come oli, fluidi refrigeranti e componenti elettrici, che devono essere smaltiti correttamente. Le direttive europee stabiliscono che i centri di demolizione devono recuperare e riciclare almeno il 95% dei materiali di un veicolo, riducendo così la quantità di rifiuti pericolosi e l’uso di materie prime nuove.

Durante il processo di rottamazione, alcuni componenti del veicolo possono essere recuperati e riutilizzati. Elementi come pneumatici, batterie, parti metalliche e componenti elettroniche vengono separati e destinati al riciclo o al riutilizzo. Ad esempio, le batterie al piombo-acido vengono trattate in impianti specializzati, dove il piombo viene riciclato per produrre nuove batterie. Anche le carrozzerie e i componenti metallici vengono fusi per essere reimmessi nel ciclo produttivo.

I veicoli contengono vari rifiuti pericolosi, come oli motore, fluidi dei freni, liquido di raffreddamento, e materiali come l’amianto. Questi rifiuti devono essere gestiti con attenzione, per evitare contaminazioni ambientali. I centri di demolizione autorizzati dispongono di impianti per la raccolta e lo smaltimento sicuro di tali materiali. Il corretto smaltimento di questi rifiuti è fondamentale per ridurre l’impatto ambientale e prevenire danni alla salute umana.

Le sanzioni per mancata rottamazione

Se un veicolo viene lasciato abbandonato e non viene rottamato seguendo le procedure corrette, il proprietario può incorrere in sanzioni amministrative. Secondo il Codice della Strada, lasciare un veicolo non assicurato o non utilizzato su strade pubbliche può comportare multe che vanno da 430 a 1.731 euro. Il veicolo potrebbe essere oltretutto soggetto a sequestro da parte delle autorità.