Guida in autostrada, le manovre più pericolose e sanzionate

Osservare i limiti di velocità non è solo una norma da rispettare che mette il guidatore al riparo dalle sanzioni, ma contribuisce alla sicurezza di tutti

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Fabio Lepre

giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

Pubblicato: 1 Giugno 2024 11:07

Il rispetto dei limiti di velocità in autostrada non è solo un’azione che mettere al riparo dalle sanzioni, ma contribuisce a innalzare il livello di sicurezza per conducenti, passeggeri e altri utenti della strada. In Italia, la normativa sulla velocità massima consentita sulle autostrade è definita dall’articolo 142 del Codice della Strada, che stabilisce i limiti massimi e quelli minimi per assicurare un flusso di traffico regolare.

Oltre a garantire la legalità, il rispetto di questi limiti ha lo scopo primario di proteggere la vita: velocità controllate diminuiscono il rischio di incidenti gravi. La legge prevede anche adattamenti a seconda delle condizioni atmosferiche e delle caratteristiche del conducente, come età ed esperienza. Per i neopatentati, ad esempio, i limiti sono più restrittivi, un accorgimento che mira a facilitare una guida sicura per chi è meno esperto.

Quali sono le soglie di velocità in autostrada

Il limite massimo di velocità in autostrada è di 130 chilometri orari. Per i neopatentati, coloro che hanno ottenuto la patente da meno di tre anni, la soglia è più restrittiva e si ferma a 100 chilometri orari. Nonostante queste soglie, esistono circostanze in cui il limite massimo può essere elevato.

Su autostrade che dispongono di tre corsie per senso di marcia e su tratti stradali progettati per supportare velocità superiori, il limite può essere portato fino a 150 chilometri orari. Questa possibilità di innalzamento del limite è comunque condizionata dalla valutazione basata sugli indici di incidentalità degli ultimi cinque anni e dalla presenza di adeguata segnaletica stradale.

Queste disposizioni mirano a bilanciare la sicurezza e la fluidità del traffico, assicurando che ogni aumento dei limiti sia giustificato da condizioni stradali e statistiche di sicurezza adeguate.

Come cambiano i limiti di velocità con pioggia, e nebbia

Nella guida in autostrada bisogna considerare non solo i limiti generali di velocità, ma anche come questi vadano adattati in presenza di condizioni meteorologiche avverse. Ad esempio, durante la pioggia, i limiti di velocità si riducono a 110 chilometri orari sulle autostrade e a 90 chilometri orari sulle strade extraurbane principali. In condizioni di nebbia con visibilità inferiore a 100 metri, i limiti possono scendere fino a 50 chilometri orari in determinati tratti, con la presenza di segnaletica specifica per indicare questa restrizione.

Oltre alle variazioni legate al meteo, i limiti di velocità variano anche a seconda della categoria del veicolo. Ecco una panoramica dei limiti applicabili:

  • ciclomotori e veicoli di categoria equivalente: limite di 45 chilometri orari;
  • veicoli per il trasporto di merci pericolose: 50 chilometri orari fuori dai centri abitati e 30 chilometri orari all’interno;
  • macchine agricole e operatrici: 40 chilometri orari con pneumatici, 15 chilometri orari in tutti gli altri casi;
  • quadricicli non leggeri: 80 chilometri orari al di fuori dei centri abitati;
  • treni stradali (combinazione di autoveicolo e rimorchio): 70 chilometri orari fuori dai centri abitati e 80 chilometri orari in autostrada.

Questi limiti sono pensati per garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada, tenendo conto delle specifiche capacità di manovra e di frenata di ogni tipo di veicolo, oltre alle condizioni ambientali che possono influenzare la guida.

Quale tolleranza sul limite di velocità

Per garantire equità nel processo di accertamento delle infrazioni, la normativa vigente prevede una tolleranza sulla velocità misurata da questi dispositivi. In particolare, viene applicata una riduzione del 5% sul valore rilevato dall’apparecchiatura, con un limite minimo di 5 chilometri orari.

Questa tolleranza è concessa per tenere conto di possibili piccole imprecisioni degli autovelox e per fornire flessibilità al conducente. Questa misura dimostra un equilibrio tra la necessità di far rispettare i limiti di velocità per la sicurezza stradale e il riconoscimento che piccoli errori di velocità possono essere involontari.

Dai limiti massimi ai limiti minimi di velocità

Non solo i limiti massimi di velocità sull’autostrada richiamano l’attenzione dei conducenti, ma anche quelli minimi giocano un ruolo fondamentale per garantire la fluidità del traffico. Queste restrizioni, pensate per prevenire situazioni di pericolo causate da veicoli eccessivamente lenti, sono rilevanti su strade ad alta percorrenza, dove non è permesso il transito di pedoni e ciclisti.

Sulle autostrade italiane, soprattutto quelle dotate di tre corsie per senso di marcia, è in vigore una regolamentazione specifica per i limiti minimi di velocità. Nella corsia più a sinistra, il limite minimo è fissato a 90 chilometri orari, mentre per la corsia centrale il limite è di 60 chilometri orari.

Quali sanzioni si rischiano in autostrada

Il mancato rispetto dei limiti di velocità porta a sanzioni che variano in base all’entità dell’infrazione commessa:

  • fino a 10 chilometri orari oltre il limite, la sanzione pecuniaria si aggira tra 42 e 173 euro, con la decurtazione di 3 punti dalla patente;
  • tra 10 e 40 chilometri orari oltre il limite, la multa sale tra 173 e 694 euro, accompagnata dalla perdita di 6 punti dalla patente;
  • tra 40 e 60 chilometri orari oltre il limite, le penalità aumentano drasticamente con multe che variano da 543 a 2.170 euro e una decurtazione di 10 punti dalla patente, oltre alla possibile sospensione della patente per uno a tre mesi;
  • oltre 60 chilometri orari: le sanzioni raggiungono il picco con multe da 845 a 3.382 euro, la perdita totale dei punti sulla patente e la sospensione della patente per un periodo da sei a dodici mesi, con l’aggiunta del rischio di arresto.

Le sanzioni possono raddoppiare in casi dove il veicolo non sia conforme alle normative vigenti o in situazioni in cui il conducente abbia precedenti sanzioni o multe.

Il caso dei neopatentati

La guida in autostrada impone ai neopatentati la stessa struttura sanzionatoria degli altri conducenti per quanto riguarda le multe pecuniarie. La penalità in termini di punti patente è però più severa. I conducenti che hanno ottenuto la patente da meno di tre anni affrontano sanzioni più rigide se superano i limiti di velocità stabiliti:

  • fino a 10 chilometri orari oltre il limite: ai neopatentati vengono decurtati 6 punti dalla patente, a fronte dei 3 punti sottratti ai conducenti con maggiore esperienza;
  • tra 10 e 40 chilometri orari oltre il limite: la perdita raddoppia a 12 punti, rispetto ai 6 punti per i conducenti più esperti;
  • oltre 60 chilometri orari: la decurtazione sale a 20 punti o più, una penalità significativamente superiore rispetto alla perdita totale di punti che generalmente affrontano i conducenti più esperti.

Questa differenziazione riflette la maggiore vulnerabilità e minor esperienza dei neopatentati, sottolineando l’importanza di una guida particolarmente cauta durante i primi anni di conduzione.