Lascia l’auto col finestrino socchiuso: al ritorno l’amara “sorpresa”

Un uomo ha lasciato l'auto in sosta col finestrino socchiuso, al suo ritorno ha trovato una multa da 42 euro, il motivo: istigazione al furto, come dice il Codice

Foto di Tommaso Giacomelli

Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Pubblicato: 4 Aprile 2025 14:06

Nel pittoresco contesto di Vicenza, una tranquilla provincia veneta ricca di storia e cultura, un recente episodio ha sollevato un interessante dibattito sulle interpretazioni del Codice della Strada e sulla responsabilità dei cittadini in materia di sicurezza. Un automobilista, intento a parcheggiare la propria vettura in viale X Giugno, una zona situata a pochi passi dal celebre santuario di Monte Berico, si è ritrovato protagonista di una vicenda a dir poco singolare, come vedremo nelle prossime righe.

Il motivo della perplessità

L’uomo, dopo aver lasciato il veicolo in sosta, non aveva completamente chiuso uno dei finestrini, lasciandolo lievemente abbassato. Un dettaglio apparentemente insignificante, ma che ha catturato l’attenzione degli agenti della Polizia Municipale. Poco dopo, infatti, il conducente si è visto recapitare una sanzione amministrativa di 42 euro. La motivazione di tale multa, come specificato nel verbale, era la “istigazione al furto”.

Una simile contestazione può apparire inusuale a prima vista, ma trova il suo fondamento giuridico in una specifica norma del Codice della Strada italiano: l’articolo 158, comma 4. Questa disposizione normativa disciplina il comportamento del conducente durante la sosta del veicolo, imponendo un preciso obbligo: impedire l’uso del veicolo senza il proprio consenso.

Prevenire la criminalità

La ratio legis di tale norma è chiaramente orientata alla prevenzione della criminalità e alla tutela del patrimonio dei cittadini. Secondo l’interpretazione fornita dagli agenti di Vicenza, lasciare un finestrino anche solo parzialmente aperto rientrerebbe in quella casistica di negligenza che rende l’auto facilmente accessibile a un malvivente, configurandosi come una sorta di “invito” al furto. La norma, infatti, menziona esplicitamente la necessità di non lasciare le auto con le chiavi in vista o con il finestrino aperto.

È importante sottolineare che la sanzione prevista per tale infrazione oscilla tra i 42 e i 173 euro. Nel caso specifico avvenuto a Vicenza, è stata applicata la misura minima della pena pecuniaria, il che potrebbe suggerire una valutazione della situazione come un’infrazione di lieve entità, pur sempre meritevole di sanzione.

Cosa ha scelto di fare l’automobilista

Di fronte a questa inaspettata multa, l’automobilista si è trovato di fronte a un bivio. Inizialmente, aveva accarezzato l’idea di presentare ricorso contro la sanzione, ritenendo forse eccessiva o infondata la contestazione. Tuttavia, dopo una più attenta riflessione e una valutazione pragmatica della situazione, ha optato per una soluzione più rapida e meno dispendiosa.

L’uomo ha infatti deciso di evitare di intraprendere una battaglia legale, scegliendo di pagare la multa e di togliersi il fastidio. La sua motivazione era improntata al buon senso, considerando che un eventuale ricorso sarebbe stato non solo inutile e faticoso, ma probabilmente anche costoso. Una decisione pragmatica che riflette una realtà comune a molti cittadini di fronte a piccole sanzioni amministrative.

Questo episodio di Vicenza offre spunti di riflessione importanti per tutti gli automobilisti. Se da un lato la norma del CdS mira a responsabilizzare i conducenti in merito alla sicurezza dei propri veicoli, evitando comportamenti negligenti che possano favorire azioni illecite, dall’altro lato solleva interrogativi sull’interpretazione e l’applicazione di tale norma in casi specifici come quello del finestrino lievemente abbassato.