ABS moto, cos’è e a cosa serve

L'ABS per moto è fondamentale e oggi è obbligatorio per legge sui veicoli due ruote immatricolati in Europa a partire dal 2017. Come funziona e com'è fatto

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Francesco Menna

ingegnere meccanico

Laureato in Ingegneria Meccanica, sono un appassionato di motori e musica. Quando non scrivo, suono la chitarra. Il mio sogno? Lavorare nel mondo automotive.

Pubblicato: 22 Giugno 2024 09:00

L’ABS, acronimo di Anti-lock Braking System, è un sistema di sicurezza che ha rivoluzionato il mondo delle due ruote. Introdotto inizialmente nel settore automobilistico, è stato progressivamente adottato anche sulle motociclette, migliorando significativamente la sicurezza stradale. Esploreremo il funzionamento di questo sofisticato sistema, i benefici che offre ai motociclisti e come ha contribuito a ridurre il rischio di incidenti legati alla frenata improvvisa o in condizioni di scarsa aderenza. Attraverso una comprensione dettagliata di questo componente, sarà possibile apprezzare l’importanza di tale tecnologia nel garantire viaggi più sicuri e controllati.

Quando e come è nato l’ABS

L’ABS ha le sue radici nei primi anni del ventesimo secolo, anche se la sua diffusione e applicazione pratica sono avvenute solo molti decenni dopo. L’idea alla base è semplice ma geniale: impedire il bloccaggio delle ruote durante la frenata, migliorando così la controllabilità del veicolo e riducendo il rischio di incidenti.

Le prime idee di un sistema di frenata antibloccaggio risalgono agli anni ’20 e ’30, principalmente nel contesto aeronautico. In quegli anni, l’azienda francese Gabriel Voisin sviluppò un rudimentale sistema antibloccaggio per gli aerei, che migliorava la sicurezza in fase di atterraggio. Negli anni ’50, alcune aziende automobilistiche iniziarono a sperimentare l’ABS per le auto. Tra questi, furono importanti i progetti di Dunlop, che portò avanti il sistema Maxaret, e di Chrysler, che sviluppò il primo ABS commerciale chiamato “Sure-Brake“.

Nel 1971, la Casa automobilistica tedesca Mercedes-Benz introdusse il primo sistema ABS elettronico in collaborazione con Bosch. Denominato “Mercedes-Benz/Bosch ABS”, fu installato su alcuni modelli di auto di lusso e rappresentò un significativo passo avanti nella sicurezza automobilistica.

Durante gli anni ’80, l’ABS divenne sempre più comune nei veicoli di produzione di massa. L’introduzione dell’elettronica avanzata e dei microprocessori permise di creare sistemi più affidabili e meno costosi, favorendo la loro diffusione. Nello stesso decennio, furono sviluppate le prime applicazioni dell’ABS sulle motociclette, con BMW che introdusse un sistema sui suoi modelli K100 nel 1988. Era piuttosto rudimentale rispetto agli standard odierni, ma segnò l’inizio di un’importante evoluzione.

Negli anni ’90 e 2000, i sistemi ABS per moto divennero sempre più sofisticati, grazie a continui miglioramenti nei sensori, nei microprocessori e negli algoritmi di controllo. I produttori come Honda, Kawasaki e Ducati iniziarono a svilupparne dei propri, rendendoli disponibili su un numero crescente di modelli.

Diverse normative sono state introdotte a livello globale per renderlo obbligatorio su nuovi modelli di moto. In Europa, in particolare, è stata definita la n. 168/2013. Stabilisce che dal 1 gennaio 2016, tutte le nuove motociclette con una cilindrata superiore a 125 cc devono essere dotate di ABS. Dal 1 gennaio 2017, invece, l’obbligo è stato esteso a tutti i veicoli due ruote immatricolati dopo tale data, indipendentemente dalla cilindrata.

Com’è fatto

Come già anticipato, l”Anti-lock Braking System per motociclette è un sofisticato sistema progettato per prevenire il bloccaggio delle ruote durante la frenata, garantendo così una maggiore stabilità e controllo del veicolo. Le caratteristiche tecniche principali dell’ABS per moto comprendono vari componenti e meccanismi che lavorano insieme per ottimizzare la frenata. Di seguito, quelli principali:

  • sensori di velocità delle ruote: montati su entrambe le ruote, monitorano continuamente la velocità di rotazione delle stesse. Rilevano variazioni improvvise di velocità che potrebbero indicare un inizio di bloccaggio della ruota. Trasmettono queste informazioni alla centralina elettronica;
  • centralina elettronica (ECU): è il cervello del sistema. Riceve i dati dai sensori di velocità delle ruote e, analizzandoli in tempo reale, determina se una ruota sta per bloccarsi. Se rileva un potenziale bloccaggio, invia segnali ai modulatori idraulici per regolare la pressione del freno;
  • modulatori idraulici: componenti che regolano la pressione del fluido dei freni. Ricevono i segnali dalla centralina elettronica e modulano la pressione del liquido dei freni, aumentando o diminuendo la pressione in modo rapido per evitare il bloccaggio delle ruote. Possono agire in modo indipendente su ciascuna ruota;
  • valvole di controllo: controllano il flusso del fluido dei freni. Aprono e chiudono per regolare la pressione del freno applicata alle pinze.

L’ABS opera in un ciclo continuo di monitoraggio e regolazione, mantenendo la pressione dei freni a un livello ottimale per garantire la massima aderenza delle ruote senza bloccaggio. Questo processo si ripete molte volte al secondo, permettendo una frenata sicura e controllata.

La sua utilità sulle moto

L’ABS è essenziale per le motociclette. La sua implementazione offre numerosi vantaggi, migliorando significativamente la sicurezza e l’affidabilità della guida su due ruote. In particolare:

  • miglioramento della stabilità durante la frenata: impedisce il bloccaggio delle ruote, mantenendo la moto stabile e riducendo il rischio di sbandate. Anche durante frenate brusche, il motociclista può mantenere il controllo direzionale del veicolo, evitando cadute e perdite di controllo;
  • riduzione dello spazio di frenata: l’ABS modula la pressione del freno per evitare il bloccaggio, permettendo una frenata più efficace e riducendo la distanza necessaria per arrestare la moto. Su strade bagnate, ghiaiose o innevate, riduce significativamente lo spazio di frenata rispetto ai sistemi di frenata tradizionali;
  • adattabilità a diverse condizioni stradali: utile su strade con scarsa aderenza, come asfalto bagnato, ghiaia o neve, migliorando la sicurezza in condizioni climatiche avverse. Anche in curva, l’ABS aiuta a mantenere la stabilità, evitando che la moto perda aderenza e permettendo frenate più sicure;
  • riduzione del rischio di incidenti: studi e statistiche hanno dimostrato che le moto dotate di ABS hanno una minore probabilità di essere coinvolte in incidenti rispetto a quelle senza. Inoltre, riduce il rischio di incidenti non solo per i più esperti ma anche per i neofiti, offrendo una sicurezza aggiuntiva indipendentemente dal livello di esperienza;
  • supporto nelle situazioni di emergenza: in caso di emergenze, come l’improvvisa necessità di evitare un ostacolo, l’ABS garantisce una frenata controllata e sicura. Su strade miste, dove la superficie può cambiare rapidamente, l’ABS adatta la frenata in tempo reale, mantenendo la moto sotto controllo.

Questi vantaggi non solo aumentano la sicurezza dei motociclisti ma anche la loro confidenza e tranquillità durante la guida. La presenza dell’ABS rappresenta un importante passo avanti nella tecnologia di sicurezza per le due ruote