Negli ultimi giorni, un video pubblicato sulla pagina Instagram @radiomobilisti.cc ha catturato l’attenzione di molti utenti. L’account, non ufficiale ma molto seguito, si concentra sulle attività del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri. La clip ritrae un agente motociclista in pieno centro a Roma, precisamente lungo via IV Novembre,, impegnato in un servizio di scorta.
Mentre affronta una discesa e una curva, il militare gesticola con entrambe le mani per dirigere il traffico, attirando così numerosi commenti e reazioni. Il filmato ha rapidamente accumulato visualizzazione, motivo di dibattiti e opinioni contrastanti. Alcuni internauti lodano l’abilità del protagonista, mentre altri criticano la manovra in quanto pericolosa o eccessiva.
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Divergenza di opinioni
Ad avviso di una larga schiera di internauti, la manovra del carabiniere costituisce un chiaro segno di padronanza del mezzo. I motociclisti del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri non sono nuovi a prodezze simili. Infatti, vengono addestrati affinché riescano ad affrontare situazioni complesse e ad alto rischio. Il compito è garantire la sicurezza di chi scortano, siano essi personalità politiche, capi di Stato o partecipanti a eventi di alto profilo. Per assolvere alla funzione, devono essere in grado di gestire qualsiasi minaccia o fuori programma.
Non tutti, però, hanno reagito in termini positivi alla scena. Tra i commenti al video, un discreto gruppo ha avuto da ridire circa la sicurezza della manovra. “Se lo faccio, patente ritirata e ramanzina lunga 13 ore!”, recita uno dei messaggi in calce al post, a sottolineare il differente trattamento riservato ai civili. A detta di qualcuno, il contributo in rete riflette una ‘doppia morale’: le Forze dell’Ordine sembrano godere di eccezioni precluse ai normali cittadini.
Gli interventi sollevano un dilemma comune. Spesso, agli occhi dei civili, il personale delle Forze dell’Ordine ha maggiore libertà d’azione. Tuttavia, è il caso di ricordare che i Carabinieri o comunque figure preposte alla sicurezza generale sono preparate per intervenire in contesti critici. Le competenze acquisite consentono di compiere manovre considerate ad alto coefficiente di difficoltà in circostanze abituali. Ed è proprio questo a giustificare qualche ‘licenza’ in più.
Le ‘doppie regole’
Il dibattito sulle presunte ‘doppie regole’, in favore delle autorità, torna spesso e volentieri. Il Codice della Strada riconosce deroghe specifiche ai veicoli di polizia (o equipollenti) quando sono in servizio. La flessibilità concessa permette di agire subito, a tutela dell’ordine pubblico. Sebbene possano apparire iniqui, gli strappi alla regola servono a favorire l’operato delle istituzioni.
Nel caso del carabiniere in questione, il suo ruolo di motociclista di scorta gli dà modo di effettuare manovre utili a fluidificare il traffico, fra l’altro uno degli annosi problemi che interessano la Capitale (specie in vista del Giubileo ormai imminente) anche se comportano momenti senza mani sul manubrio.
L’episodio conferma l’interesse del popolo del web su certi argomenti. Le moderne piattaforme di comunicazione offrono visibilità immediata a contenuti che, in pochi minuti, diventano virali e attirano migliaia di reazioni. Le interazioni riflettono la pluralità di punti di vista presenti nella società attuale, dove ogni azione o gesto può diventare oggetto di botta e risposta, pure accesi.