Il mondo degli appassionati di auto d’epoca e dei fan di Michael Jordan è in fermento per una notizia che ha il sapore della leggenda ritrovata: la Ferrari 512 TR appartenuta al fuoriclasse degli Chicago Bulls negli anni d’oro è stata ritrovata dopo quindici lunghi anni di mistero. Questa supercar italiana, non nella sua consueta livrea rossa ma nera, con i suoi interni grigi, non è solo un’automobile di lusso, ma un vero e proprio pezzo di storia sportiva e automobilistica.
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Un pezzo di storia: fra sport e leggenda
La storia di questa Ferrari speciale inizia il 29 febbraio 1992, quando Michael Jordan in persona la ritira da un concessionario ufficiale Ferrari dell’Illinois. Per tre anni, questa potente e affascinante auto è stata compagna di Jordan, diventando quasi un simbolo delle sue eclatanti vittorie con i Chicago Bulls. Le immagini di Jordan accanto alla sua Ferrari dopo le partite più memorabili sono impresse nella memoria collettiva, rendendo l’auto un testimone privilegiato di un’era d’oro dello sport. A suo modo, la Ferrari 512 TR – evoluzione della mitica Testarossa – è diventata parte integrante della storia della leggendaria squadra di Chicago.
Nel 1995, la Ferrari 512 TR cambia proprietario e viene acquistata da Chris Gardner, l’imprenditore la cui straordinaria vicenda ha ispirato il celebre film “La ricerca della felicità“, con Will Smith nel ruolo del protagonista e la regia di Gabriele Muccino. Questo passaggio di proprietà aggiunge un ulteriore strato di fascino alla storia di questa vettura, collegandola a un racconto di resilienza e successo che ha toccato il cuore di milioni di persone.
I vari passaggi di mano
Dopo essere stata posseduta da Gardner, la Ferrari di Jordan scompare dalla circolazione per quindici anni. L’ultima apparizione pubblica risale a un’asta, dove questo prestigioso pezzo da collezione fu battuto per centomila dollari. Ad aggiudicarsela fu un uomo che, poco tempo dopo, si ammalò gravemente di cancro, ricevendo dai medici poche speranze di vita. Contro ogni pronostico, il proprietario della Ferrari riuscì a sconfiggere la malattia, ma l’auto rimase chiusa in un garage in California, in una località non lontana dai devastanti roghi che hanno colpito parte di Los Angeles all’inizio dell’anno. Questa lunga reclusione ha alimentato il mistero attorno alla sua sorte, rendendo il suo ritrovamento ancora più straordinario.
La riscoperta a sorpresa
A riportare alla luce questa gemma dell’automobilismo e dello sport è stato il team di Curated, un’impresa specializzata nella compravendita di auto d’epoca. Dopo anni di ricerche, il loro impegno ha dato i suoi frutti, regalando un’emozione indescrivibile agli appassionati. John Temerian, co-fondatore di Curated, ha espresso la sua grande soddisfazione in un video pubblicato su YouTube, definendo il ritrovamento come la soluzione a un “mistero che ci tormentava da anni“. L’entusiasmo nelle sue parole è palpabile: “Nessuno sapeva dove fosse finita. Questa vettura – ha spiegato – rappresenta un momento importante. È l’apice di Jordan e della Ferrari. Siamo entusiasti di riportarla al mondo“. La sua affermazione sottolinea il valore intrinseco di questa Ferrari, non solo come oggetto di lusso e da collezione, ma come simbolo di un’epoca irripetibile.