Distributore fa il pieno “di guai”: diesel al posto della benzina

Il distributore scambia la benzina con il diesel creando un notevole danno a diversi automobilisti. L'incredibile e assurda vicenda accaduta a Firenze

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Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

La regola numero uno, da rispettare sempre e comunque, è quella di mettere nel serbatoio il carburante giusto. Dunque, non bisogna inserire il gasolio se ci va la benzina, e viceversa. Qualche volta è capitato che succedesse, ma se anche un individuo ha prestato la consueta attenzione a non cadere in fallo, ci si può mettere il distributore a cambiare le carte in tavola. È successo recentemente a Firenze, quando un distributore della Shell ha erogato il diesel al posto della benzina. Purtroppo, se ne sono accorti gli sfortunati automobilisti che hanno fatto rifornimento in viale Europa, segnalando poco dopo dei guasti al motore.

Il caso: diesel al posto della benzina

Il primo caso nel capoluogo toscano è stato registrato il 14 agosto, dopo la segnalazione di un automobilista. In tutto sarebbero almeno quindici gli sfortunati guidatori rimasti incastrati in questo problema fastidioso e oneroso. Nel frattempo è stata avviata una class action condotta dall’avvocato Antonio Olmi per poter vedere risarciti i soldi già spesi per riparare ai danni subiti.

Come hanno fatto gli automobilisti ad accorgersi che qualcosa non andava dopo il rifornimento? Spegnimenti improvvisi, marcia interrotta da costanti stop, singhiozzii e accelerazioni bizzarre. Una volta portate le vetture in officina la diagnosi era lampante: le automobili erano state rifornite con il diesel al posto della benzina. La voce, successivamente, si è sparsa su un gruppo WhatsApp, dopodiché è stato inserito un cartello direttamente sul distributore per avvertire gli utenti di non usare la pompa incriminata. Per adesso il caso è stato risolto, ma si prevede una grossa azione legale verso la compagnia petrolifera.

Come si giustifica il distributore

Errore ma nessun dolo, dunque, anche se resta da capire come le pompe siano “impazzite“: l’alternativa all’errore nel riempimento delle cisterne, è che il sistema dell’impianto sia andato in tilt. Per le richieste di risarcimento danni, i gestori del distributore di viale Europa hanno indirizzato verso gli uffici della società proprietaria delle pompe, che ha sede ad Ancona. Assieme al legale, i presunti danneggiati stanno raccogliendo lo scontrino del rifornimento (o comunque una prova del passaggio dalla ’’Shell’’) e la fattura del meccanico e, in alcuni casi, anche del carroattrezzi.

Cosa fare nel caso di errore

Qualora capitasse erroneamente di inserire un carburante errato, i professionisti del settore sono in grado di aspirare il carburante sbagliato e a pulire gli iniettori. L’importante è non accendere il motore, altrimenti i danni e le spese potrebbero essere enormi. Per evitare questi sbagli, tuttavia, i costruttori di auto predispongono i loro modelli con bocchettoni del serbatoio diversificati.

Ad ogni modo, se la quantità di carburante fallato è minima (inferiore al 5% del quantitativo permesso dal serbatoio), nella migliore delle ipotesi si può uscire dalla situazione con qualche singhiozzo. In via precauzionale, però, meglio recarsi subito dal meccanico a farsi svuotare il serbatoio. Insomma, non è questo il caso di Firenze nel quale è stato dimostrato il tilt dell’apparecchio che ha scambiato i due carburanti, anche se all’inizio gli ignari automobilisti pensavano alla benzina annacquata. Una vicenda che lascia sicuramente l’amaro in bocca.