F1, allarme Red Bull Powertrains: ritardo sul piano di lavoro 2026

Red Bull sta incontrando diverse difficoltà nella costruzione delle PU 2026 e si appoggia a ex tecnici Mercedes per recuperare terreno

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Zander Arcari

analista specializzato di Formula 1

In pista per la prima volta all'età di 7 anni, Zander Arcari ha sempre amato la massima categoria del motorsport. Da circa 10 anni è un analista specializzato di Formula 1, per Virgilio Motori racconta le complesse sfide legate al mondo della Formula 1.

Red Bull sta vincendo sempre meno. La scuderia di Milton Keynes sembra aver raggiunto il limite tecnico con la RB20. Sebbene la vettura resti molto competitiva, non è più capace di tagliare il traguardo per prima con la stessa facilità di un tempo. Al contrario, il livello di competitività degli ultimi mesi è rimasto costante. Questo è il motivo per cui altre scuderie hanno la possibilità di batterla. Senza dubbio, la principale rivale in grado di farlo è la McLaren. La squadra di Woking ha messo in pista una vettura eccellente all’inizio della stagione e, in tre occasioni diverse, ha migliorato il suo passo apportando modifiche al corpo vettura, al fondo, al diffusore e alle ali.

Il team guidato da Andrea Stella ha dimostrato una precisione impeccabile, e i risultati sono evidenti in pista. Tuttavia McLaren si è rivelata poco sfruttatrice delle sue risorse. Nonostante la MCL38 sia stata l’auto da battere dal Gran Premio di Imola, da allora è arrivato un successo, quello di Oscar Piastri al Gran Premio di Ungheria. Questo è decisamente troppo poco per raggiungere l’anelito tanto bramato di vincere il campionato costruttori. Per tale ragione, a partire dalla prossima settimana, è previsto un cambiamento significativo. Dopo numerose riunioni tecniche, la squadra diretta da Zak Brown ha deciso di adottare un piano di aggiornamenti molto più aggressivo.

In sintesi, l’obiettivo McLaren è chiaro: introdurre numerose piccole innovazioni ad ogni gara, o quasi. Questa strategia rappresenta un cambiamento radicale rispetto ai piani seguiti fino ad ora. Il team britannico intende approfittare della situazione difficile che sta attraversando la Red Bull. Anche Mercedes conferma questo scenario. La squadra tedesca aveva iniziato la stagione 2024 in difficoltà, con problemi significativi legati al sistema di sospensioni posteriori e all’inefficienza del fondo. Ciononostante, una volta risolti questi grattacapi, la W15 è riuscita a conquistare tre vittorie consecutive negli ultimi quattro round del campionato. Durante questi Gran Premi, la RB20 ha dovuto cedere il passo alle frecce d’argento intarsiate di nero.

Resta da considerare la Ferrari. Il Cavallino Rampante sta cercando di emergere da una situazione complicata. Il pacchetto di update introdotto in Catalogna ha alterato profondamente la SF-24, compromettendo quella che era la sua qualità distintiva: la prevedibilità. Gli sforzi per risolvere i problemi non sono mancati: nelle ultime sei settimane sono stati effettuati test in pista intensivi nei fine settimana di gara, dove la rossa ha deluso le aspettative con performanceinferiori a quanto sperato. Per ora la squadra di Maranello ha solo apportato delle soluzioni temporanee. Ragion per cui sono necessari ulteriori interventi. Nuovi aggiornamenti sono attesi per settembre, con l’obiettivo di migliorare la competitività e raggiungere le prestazioni della Red Bull.

F1, i preoccupanti problemi della Red Bull

Red Bull si trova in una situazione di grande difficoltà, dicevano. In primo luogo c’è il problema psicologico. L’addio di Newey ha avuto un impatto significativo sulla squadra e la mancanza delle intuizioni del celebre progettista britannico è pesante come un’assenza prolungata. A questo si aggiunge la questione legata alla “dipendente X”. La settimana scorsa, il caso è stato chiuso con il rigetto dell’appello dell’accusatrice. Tuttavia le ripercussioni interne sono state notevoli, creando una frattura profonda tra le la parte austriaca e quella tailandese, che sembra ormai difficile da sanare. Questo problema contribuisce a complicare anche le prospettive future. Prima di esaminare questo aspetto è utile fare ulteriori appunti tecnici.

La RB20 ha diversi difetti e dopo tre annate con lo stesso regolamento fatica a mantenere la sua superiorità. Il principale problema tecnico riguarda la finestra di funzionamento, decisamente ristretta rispetto al recente passato. Parliamo di una situazione limitante che non consente alla squadra di trovare la giusta messa a punto della vettura nonostante gli sforzi. La mancanza di risultati ha sollevato preoccupazioni all’interno della scuderia, con Verstappen e Helmut Marko che hanno evidenziato l’inefficacia degli aggiornamenti. Il team guidato da Pierre Waché non riesce a risolvere i problemi in modo adeguato. Questo, sebbene il francese si mostri in linea generale abbastanza tranquillo.

Max Verstappen (Red Bull) - RB20 - GP Canada 2024
Fonte: Getty Images
l’olandese Max Verstappen (Red Bull) in azione a bordo della RB20 – GP Canada 2024

Se nella prima parte della stagione trovare il giusto set-up non era mai stato un problema, da un paio di mesi a questa parte le difficoltà in tal senso sono divenute evidenti. I bolidi austriaci mostrano una mancanza di stabilità e un comportamento imprevedibile: sottosterzo persistente e un retrotreno spesso instabile. Un aspetto che indica come la Red Bull sia molto sensibile alle diverse caratteristiche delle piste. Max è frustrato. L’olandese gode di un certo vantaggio su Norris, secondo nel mondiale piloti. Ciò malgrado le lunghezze che dividono il talento di Hasselt dal britannico non fanno dormire sogni tranquilli al campione del mondo in carica. Mentre nel mondiale costruttori resta tutto in ballo e McLaren può davvero farcela.

F1, Red Bull Powertrains “si appoggia” a Mercedes

Negli ultimi mesi, Red Bull Powertrains ha avviato un’intensa serie di colloqui con l’obiettivo di ampliare il proprio team e potenziare il personale dedicato allo sviluppo del nuovo motore per il 2026. Questa è una sfida significativa per Red Bull, dato che si tratta della prima unità di potenza che la scuderia di Milton Keynes costruirà autonomamente, in sostituzione del motore fornito attualmente da Honda. La selezione dei nuovi membri della squadra si sta rivelando complessa e lunga, poiché la scelta dei collaboratori è fondamentale per i piani futuri della squadra. Entriamo in maggiori dettagli per capire al meglio la situazione.

Anzi tutto i colloqui attualmente in atto sono condotti in due modalità: di persona presso la sede a Milton Keynes e, per alcuni, in remoto da varie località del mondo. Circa 4.000 candidati sono stati esaminati nei mesi recenti dal director business performance, assistito in queste sessioni da altre figure chiave, tra cui due ex tecnici della Mercedes. Gli incontri, focalizzati maggiormente sugli aspetti tecnici relativi alla power unit, hanno una durata di circa due ore e coinvolgono i candidati nella presentazione delle loro esperienze e competenze, in vista di una possibile assunzione. Il processo di selezione prevede domande altamente specializzate, ovviamente in inglese, accompagnate da diversi esercizi scientifici.

Questi test sono progettati per essere particolarmente impegnativi e includono scenari ipotetici mirati a mettere alla prova le abilità del candidato. Inoltre, è richiesto di presentare un progetto personale in un tempo massimo di circa dieci minuti, utile agli esaminatori per valutare anche le competenze oratorie del pretendente, un aspetto di grande rilevanza per la scuderia Red Bull. Durante i colloqui, i candidati hanno l’opportunità di fare domande sul progetto presentato. Tramite le informazioni raccolte dalla nostra redazione, possiamo confermare con assoluta certezza che gli esaminatori hanno riconosciuto ritardi non da poco nel loro programma di lavoro.

Inoltre è emerso un ulteriore fatto interessante che vale la pena menzionare. Red Bull di recente è riuscita ad assumere numerosi ingegneri, soprattutto da Mercedes. L’obiettivo in questo caso mira al beneficio relativa alla loro esperienza tecnica. Strategia che mira a colmare il gap tecnico, dato che la divisione Red Bull Powertrains non ha mai prodotto motori o unità di potenza in F1. Il team austriaco è dunque sotto forte pressione per accelerare i propri progressi e rispettare le scadenze inizialmente previste. Tutto il contrario delle varie dichiarazioni di facciata che cercano di stemperare gli animi.