Non lo diresti mai, ma alla Polestar 4 manca un elemento che tutte le auto hanno

La Polestar 4 fa scalpore per un piccolo dettaglio che gli manca rispetto a tutte le altre vetture e che la rende davvero innovativa e avveniristica

Foto di Antonio Russo

Antonio Russo

giornalista pubblicista

Laureato in Comunicazione e giornalista pubblicista. Dal 2012 è attivo nel mondo del giornalismo online. Amante dell'automotive e del motorsport si divide tra presentazioni di auto, moto e Gran Premi. Cresciuto nel mito di Valentino Rossi e Michael Schumacher spera un giorno di poter raccontare nuovamente le gesta di altri grandi campioni per l'Italia.

Negli ultimi anni, con l’arrivo delle auto elettriche e di una tecnologia sempre più raffinata, si sono fatte largo nuove case costruttrici che hanno conquistato con forza sempre più fette di mercato. Una di queste è sicuramente la Polestar. Il Marchio svedese nasce in un certo senso nel 1996, quando il pilota automobilistico Jan Nilsson fonda una scuderia personale, la Flash Engineering che prevede un accordo con Volvo.

Nel 2004, dopo l’acquisto della scuderia da parte di Christian Dahl, questa muta il nome in Polestar Racing. Nel 2009 arriva la prima vettura da corsa: una Volvo C30 con specifiche da Super 2.000. A partire dal 2015 il Marchio è diventato ufficialmente di Volvo che nel 2017 ha presentato la Polestar 1, la prima auto con questo brand. A partire dall’inizio del 2024 Volvo ha abbassato la propria quota all’interno della compagine svedese al 18% lasciando il controllo alla casa madre cinese Geely, attualmente proprietaria di entrambi i marchi.

Manca qualcosa

All’inizio del 2023 è stato lanciato il Polestar 4, un nuovo SUV coupé del segmento D che sfida sullo stesso terreno mostri sacri come Porsche Macan EV, BMW iX3/X4 e Mercedes GLC Coupé. Questa vettura però ha fatto parlare di sé in particolare per una mancanza che non balza forse subito all’occhio: ovvero l’assenza del lunotto così da avere maggiore spazio e comfort ai passeggeri posteriori. Le funzioni svolte convenzionalmente dal lunotto vengono espletate da un comodo specchietto retrovisore digitale. Le immagini vengono poi mostrate sull’infotainment da 15,4 pollici, mentre il quadro strumenti è da 10,2 pollici.

Grazie a questo piccolo dettaglio l’abitacolo posteriore diventa molto più ampio e accogliente. Polestar ha poi posto grande attenzione all’utilizzo dei materiali, includendo plastiche riciclate. Naturalmente come tutte le vetture di ultima generazione, anche per questioni meramente di Legge, anche questa Polestar 4 è dotata di tutti gli ADAS necessari. Sarà inoltre la prima auto di serie a presentare il Mobileye Chauffeur combinato con Luminar LiDAR in futuro, che permetterà di avere a disposizione una guida autonoma in autostrada e semi-autonoma in altri contesti.

Cosa c’è sotto il cofano

La Polestar 4 è disponibile a motore singolo o doppio sino a 400 kW (544 CV) e 686 Nm di coppia massima. Lanciata come l’auto più veloce mai prodotta dal Marchio svedese può contare su un’accelerazione che va da 0 a 100 km/h in appena 3,8 secondi. I freni sono Brembo, mentre le sospensioni sono a controllo elettronico. La versione con il solo motore posteriore da 299 CV permette di avere un’autonomia di 620 km. La bimotore da 544 Cv, invece, può contare su un’autonomia di 590 km.

La produzione della Polestar 4 è prevista nella baia di Hangzhou, in Cina. Entro il 2025 inoltre è previsto l’avvio della produzione anche a Busa in Corea del Sud. Certo il prezzo non è dedicato a tasche leggere, parliamo infatti di un costo di partenza che va da 66.900 euro. Questa cifra però è destinata a salire qualora si decidesse di aggiungere qualche optional al SUV. C’è grande attesa per questa vettura che promette davvero tantissime novità, in particolare c’è curiosità verso il nuovo sistema di guida autonoma, qualcosa di praticamente inedito qui in Europa.