Il nuovo colosso cinese che spaventa il mercato auto in Europa

L’industria cinese delle quattro ruote sta continuando la sua ascesa con una crescita esponenziale nel Vecchio Continente

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Davide Russo

Giornalista pubblicista

Napoletano di nascita, laureato in giurisprudenza, è giornalista pubblicista con la passione per il motorsport e l'automotive con un occhio alle innovazioni e alla storia della F1. Il suo motto: ''I believe that everyone has a calling, Motorsport is my true passion!''.

Pubblicato: 13 Febbraio 2025 09:43

Il car market del Paese del Dragone Rosso non conosce battute d’arresto. Sono tanti i brand che hanno avuto un boom in Europa grazie a gamme variegate e prezzi vantaggiosi. La qualità delle proposte dei costruttori cinesi sta aumentando sempre più. Come sta avvenendo tra i player europei e giapponesi, anche in Cina si stanno verificando dei consolidamenti per fronteggiare le sfide del futuro. La concorrenza sta aumentando e la colonna portante ad oggi è la BYD.

Il governo di Pechino sta ragionando sulle strategie migliori per sfoltire il corposo elenco di brand e Case locali che popolano il mercato. In base agli ultimi rumor potrebbero avvenire delle fusioni tra due big dell’industria per creare un piano congiunto di crescita. La sinergia dovrebbe spingere la Dongfeng e la Changan ancora più in alto. Il marchio Changan è storico, trovando le sue origini nel lontano 1862, quando Li Hongzhang fondò una fabbrica di forniture militari, la Shanghai Foreign Gun Bureau. Nel 1959 lo stabilimento fu convertito per realizzare la jeep Changjiang Type 46, divenendo poi un produttore di auto a tempo pieno.

La fusione tra major cinesi

La Changan produce e vende veicoli con il proprio marchio, come Deepal, Avatr, Kaicene, e con joint venture estere come Changan Ford e Changan Mazda. Nel 2021, tutti questi brand hanno contribuito al 76% delle sue vendite (1,75 milioni, di cui 1,2 milioni di veicoli passeggeri). La Dongfeng produce veicoli commerciali leggeri per il mercato locale. Dal 2019 l’azienda ha lanciato la sua linea di assemblaggio di autobus elettrici. L’unione di questi due colossi è stata certificata da due comunicati identici in cui hanno ufficializzato la scelta dei rispettivi azionisti di controllo di considerare una revisione degli assetti azionari che potrebbe provocare delle modifiche alla struttura proprietaria.

Dongfeng Motor Group Company Limited, quotata sulla Borsa di Hong Kong, ha annunciato che la sua controllante, Dongfeng Motor Corporation, “ha in programma una ristrutturazione con un altro gruppo statale centrale“, che “potrebbe comportare un cambiamento nell’azionista di controllo” diretto. La decisione non avrà conseguenze sulle attività produttive e, soprattutto, su chi “controlla effettivamente” l’azienda, ovvero il governo centrale di Pechino. E’ arrivato un annuncio poi della Changan Automobile relativo a un riassetto della catena di controllo da parte dell’azionista China South Industries Group Corp..

La nascita di un nuovo colosso dell’automotive

Alla notizia di una prossima fusione, gli investitori hanno scommesso subito sulle azioni della Dongfeng che ha chiuso la seduta di lunedì con un balzo di quasi l’86%. La stampa locale ha accolto con entusiasmo l’unione di due player storici del mercato. Sulle colonne del South China Morning Post è emerso che “risulterà probabile che Pechino concentri due delle sue aziende automobilistiche statali sotto un’unica holding di controllo” allo scopo di “contrastare la sovraccapacità produttiva e ad aumentare la competitività nel mercato dei veicoli elettrici“.

L’unione, secondo la stampa locale, sarebbe in dirittura d’arrivo. Insieme Dongfeng Motor e Changan, in base ai numeri dello scorso anno, creerebbero una flotta di 5,16 milioni di veicoli commercializzati, quasi 1 milione in più della BYD e della Saic e due milioni in più rispetto alla società statale FAW. In un colpo solo il governo centrale di Pechino avrebbe favorito la creazione di un nuovo punto di riferimento del car market.