Una sportiva travestita da utilitaria: nel 1985 la Uno portò il turbo nel segmento B

La Fiat Uno Turbo è stata una compatta rivoluzionaria che ha saputo unire prestazioni, stile e spirito ribelle, conquistando il cuore di un’intera generazione

Foto di Tommaso Giacomelli

Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Pubblicato: 29 Aprile 2025 14:35

Nel 1985, in un’epoca in cui le city car cercavano solo di essere pratiche ed economiche, Fiat decise di rompere gli schemi con una proposta tanto audace quanto affascinante: la Uno Turbo i.e. A quarant’anni di distanza, questa piccola sportiva continua a evocare emozioni e ricordi tra gli appassionati, confermandosi non solo come una vettura tecnicamente evoluta, ma anche come un autentico simbolo generazionale.

Una sfida nel settore

La Fiat Uno Turbo nasceva da una sfida: offrire prestazioni da auto sportiva in ristretto corpo da utilitaria. Un’idea già esplorata in Francia e Germania, ma che il colosso torinese declinò a modo suo, con una miscela esplosiva di tecnologia, leggerezza e carattere. Sotto al cofano scintillava un motore 1.3 da 105 cavalli, dotato di iniezione elettronica Bosch, turbocompressore IHI raffreddato ad acqua e un intercooler aria/aria. Con appena 845 kg di peso, la Turbo sfrecciava fino a 200 km/h e scattava da 0 a 100 in 8,3 secondi: un risultato impressionante per l’epoca.

Ma la Uno Turbo non era solo prestazioni. Il telaio rinforzato, i freni anteriori a disco ventilato e il cambio a 5 marce – derivato dalla Ritmo 105 TC – contribuivano a un’esperienza di guida coinvolgente. L’abitacolo, rifinito con gusto sportivo, proponeva velluto nero con dettagli rossi, moquette coordinata e una strumentazione da vera sportiva: manometri, tachimetro, contagiri e persino un check panel per il controllo dello stato della vettura, una novità assoluta per il segmento.

Il design esterno rifletteva lo spirito grintoso dell’auto: paraurti ridisegnati, spoiler posteriore, minigonne e cerchi in lega diamantati da 13” con lo scorpione Abarth in bella vista. Ogni dettaglio sembrava urlare: “Non sono una semplice Uno”. E questo spirito fu confermato anche in pista, quando Michele Alboreto, all’epoca pilota ufficiale Ferrari, la testò sul circuito brasiliano di Jacarepaguá. Il suo giudizio fu chiaro: “Un’auto che diverte, sincera, emozionante”.

Le evoluzioni nel tempo

Nel corso degli anni, la Uno Turbo i.e. si evolse. Il primo aggiornamento del 1986 portò nuovi colori, cruscotto digitale con luci verdi e finiture più curate. Nel 1987 arrivò anche il sistema Antiskid, un primitivo antibloccaggio che agiva sulle sole ruote anteriori. Poi, nel 1989, fu lanciata la seconda serie con un motore da 1.372 cc e una turbina Garrett T2: la potenza salì a 116 CV e lo 0-100 scese a 7,7 secondi.

Lo stile si fece più sobrio ma più maturo, con interni ergonomici e dotazioni da categoria superiore. Particolare menzione meritano gli esemplari unici realizzati da carrozzieri artigianali come Moretti, Scioneri e Coriasco. Personalizzazioni estetiche, interni in Alcantara, colori fuori serie e accessori inediti trasformarono alcune Uno Turbo in veri oggetti da collezione, anticipando il concetto di auto premium su base compatta.

I prezzi oggi

La Fiat Uno Turbo i.e. rimase in produzione fino al 1994, lasciando il testimone alla Punto GT. Ma l’eredità della piccola torinese va oltre i numeri – più di 50.000 unità vendute – e oltre il mercato. È diventata un simbolo culturale, rappresentazione di un’epoca in cui anche un’auto accessibile poteva far sognare. Oggi la Uno Turbo è tra le youngtimer più ambite. I pochi esemplari sopravvissuti in condizioni originali superano spesso i 20.000 euro di valore. Eppure, più del prezzo, resta il mito: il rombo del turbo, la spinta improvvisa, la leggerezza in curva.

Un simbolo di libertà per una generazione che non voleva compromessi. Una Fiat che sapeva osare. Come ha dichiarato Roberto Giolito, Head of Stellantis Heritage: “La Uno Turbo i.e. era un sogno a portata di mano. Grintosa, tecnica, indimenticabile. Alcune auto non invecchiano: diventano simboli”. E la Uno Turbo lo è stata, e lo è ancora oggi. Perché quarant’anni dopo, basta sentire quel sibilo di turbina per capire che, certe emozioni, non passano mai di moda.