La Fiat 127 rappresenta un grande momento nella storia dell’automobilismo, in cui si è scritto il segmento delle utilitarie spaziose e il Made in Italy ha conquistato l’intero settore. Nata nell’aprile del 1971, festeggia oggi 54 anni, ancora nel cuore degli italiani grazie alle sue soluzioni tecniche e stilistiche innovative. Ripercorriamo insieme la storia della Fiat 127, dalla sua nascita alle curiosità che l’hanno contraddistinta.
Indice
La nascita della Fiat 127
Dopo 6 anni di vita della Fiat 850, alla soglia degli anni 70, le richieste del mercato stavano cambiando ed era necessario un aggiornamento per l’utilitaria italiana. La risposta a questo nuovo bisogno fu la Fiat 127, presentata ufficialmente nell’aprile del 1971. Questa nuova vettura presentava una forma a due volumi e adottava lo schema “tutto avanti”, con motore anteriore trasversale e trazione anteriore. Una soluzione tecnica che ora è da considerare normale per una compatta ma che rappresentava l’antitesi alle convenzioni dell’epoca, che volevano una disposizione di trazione e motore entrambe al posteriore. Questa scelta da una parte permise di rivoluzionare lo spazio di abitacolo e bagagliaio, dall’altra consenti una dinamica più composta a tutto vantaggio della sicurezza.
I nomi dietro al progetto
Il progetto Fiat 127 porta la firma di Dante Giacosa, direttore tecnico e responsabile del Centro Stile Fiat, nonché nome che ha accompagnato molti altri progetti iconici, come la leggendaria Fiat 500. La parte creativa delle forme della vettura fu invece affidata a un giovane designer italiano: Pio Manzù. Per la Fiat 127, Manzù tracciò forme moderne definite da proporzioni equilibrate, utilizzando una linea pulita e regolare per il frontale e una silhouette compatta alla volumetria. Purtroppo Manzù non vide mai la realizzazione del suo progetto, poiché morì ad appena 30 anni in un incidente stradale nel 1969, proprio nel tragitto per la presentazione del modellino definitivo. Per la fortuna dell’automobilismo mondiale la vettura vide comunque la luce, grazie anche alla collaborazione di un altro giovane designer: Rodolfo Bonetto.
Comparati a quelli dell’epoca, sono numeri di tutto rilievo quelli che raccontano il progetto 127: il propulsore sotto al cofano derivava dalla Fiat 850 Sport, ovvero un 903 cc da 47 CV. Una potenza che, rapportata al peso di soli 705 kg, permetteva alla piccola utilitaria una grande dinamica oltre a una velocità massima di 140 km/h.
L’esportazione del Made in Italy
Fiat 127 vide la luce nello storico stabilimento Fiat di Mirafiori a Torino, nell’aprile del 1971. Fu subito travolta da un grande successo, tanto da estendersi rapidamente ad altri impianti, sia in Italia che all’estero. In Spagna venne commercializzata da SEAT con lo stesso nome e in Sud America come Fiat 147. La versione brasiliana ha segnato la storia per essere stata la prima vettura di serie a poter funzionare a etanolo, un combustibile conveniente e largamente disponibile in Sud America.
Anche i mercati dell’Est Europa segnarono numeri di vendite notevoli: in Jugoslavia la Zastava produsse una variante della 127 chiamata Yugo, che arrivò anche negli Stati Uniti. Questo dimostra quanto l’influenza della 127 abbia superato i confini nazionali ed europei, diventando un riferimento per l’industria automobilistica mondiale. Come altre Fiat dell’epoca, la 127 ricevette delle critiche legate al sottoscocca, dove nei paesi del Nord Europa si notava una prematura comparsa di ruggine, predisposizione accentuata dall’uso del sale sulle strade invernali.
Un progetto che sbaragliò la concorrenza
Fiat 127 svolse il ruolo di apripista per le utilitarie spaziose, con le concorrenti dirette come Renault 5, Peugeot 104 e la Volkswagen Polo, che arrivarono solo qualche anno dopo. Le innovazioni e il design conquistarono rapidamente la vetta del mercato, registrando circa un milione di vendite nei soli primi tre anni di produzione. Appena un anno dopo la presentazione, ovvero nel 1972, la Fiat 127 vinse anche il titolo di “Auto dell’Anno”.

Da Sport a Panorama: la Fiat 127 in tutte le sue declinazioni
In 16 anni di storia l’utilitaria italiana si aggiornò in tre restyling e si impreziosì di numerose versioni aggiuntive:
- Fiat 127 Sport (1978-1983): equipaggiata con un motore da 1.049 cc da 70 CV e una velocità massima di 160 km/h. Una delle prime utilitarie ad adottare sospensioni indipendenti su tutte e quattro le ruote migliorando notevolmente comfort e tenuta di strada;
- Fiat 127 Special (1974): versione impreziosita con finiture più curate rispetto al modello base;
- Fiat 127 Seconda Serie (1977):introduce ben 44 modifiche rispetto alla versione originale;
- Fiat 127 Rustica (1979): strizzava l’occhio alle strade di campagna e venne allestita addirittura nello stabilimento Lamborghini di Sant’Agata Bolognese;
- Fiat 127 Diesel (1981): equipaggiata con un motore di piccola cilindrata, vantava il primato di diesel più piccolo sul mercato;
- Fiat 127 Panorama (1981): versione station wagon, apprezzata per la sua versatilità;
- Fiat 127 Terza Serie (1982): presentava un’estetica aggiornata e l’adozione del cambio a cinque marce;
- Fiat 127 Unificata (1983): ultima evoluzione del modello, che segnò la conclusione della sua produzione.
Accanto alle versioni ufficiali, nomi di rilievo della carrozzeria indipendente realizzarono versioni della 127 personalizzate per ogni scopo. Bertone, Giannini, Coriasco, Francis Lombarti e molti altri proponevano declinazioni limitate che ad oggi sono un tesoro per collezionisti.
La Fiat 127 Coupé, ad esempio, realizzata dalla Carrozzeria Moretti, rappresentava una declinazione più sportiva ed elegante del modello base. Dotata di un design più aggressivo, con linee aerodinamiche e dettagli esclusivi, la 127 Coupé fu prodotta in soli 300 di esemplari. Un’altra variante che non passò inosservata fu la Fiat 127 Midimaxi, progettata dalla Carrozzeria Moretti. Questa versione, pensata per offrire maggiore spazio e praticità, era caratterizzata da una carrozzeria aperta con possibilità di essere chiusa con una copertura rigida in vetroresina o una morbida in tela.
Da utilitaria a icona da collezione
All’epoca c’era una spasmodica ricerca della prestazione e la 127 poteva vantare il primato della categoria. Nel corso della sua carriera, la Fiat 127 è stata protagonista di molte pubblicità innovative in cui veniva messa in mostra la sua dinamicità tra cui una celebre campagna con lo stuntman Remy Julienne, che la guidò addirittura sopra un treno in corsa. Il che non ha fatto che amplificare la passione del pubblico che dagli anni 70 non è più scomparsa, sono infatti tutt’ora numerosi i gruppi e club dedicati al suo restauro e la conservazione. Non è un caso che la Fiat 127 abbia rappresentato un punto di partenza per i modelli che l’hanno seguita a partire dalla Fiat Uno e 126. Con le sue soluzioni innovative, il design accattivante e le prestazioni brillanti, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’automobilismo, rimanendo nel cuore di molti appassionati ancora oggi.