Se in Lovetrain2020 Emanuel Gat ci aveva immersi nell’atmosfera anni ‘80 delle musiche dei Tears for Fears, in questa nuova produzione il coreografo ci guida in una miscellanea di note tra il classico e il rap. Freedom Sonata si annuncia come un inno alla danza come pratica collettiva di conoscenza e comprensione del mondo. La coreografia, proprio come la musica, è libera dalla necessità di basarsi su temi e concetti esterni e Gat la intende come coscienza misurata nel tempo, nello spazio e nell’azione. La spinta principale dietro tutti i suoi lavori è sempre legata al ruolo che l’artista rivendica per l’arte all’interno della società, che non è quello di imitare la vita, ma piuttosto di elevarla.