Nancy Brilli in scena con "L'Ebreo"
Con l'entrata in vigore delle leggi razziali italiane, nel 1938, si era diffusa, tra gli ebrei, la pratica di intestare a prestanome fidati i propri beni per metterli al riparo da probabili espropri, per poi rientrarne in possesso in tempi migliori. Per questo motivo, nell'ottobre del 1943, Marcello e Immacolata Consalvi si ritrovano ricchi dall'oggi al domani, intestatari di quattro appartamenti e due negozi del loro Padrone, catturato e deportato in Germania. Finta la guerra, inizia dell'attesa; passano gli anni, ma del Padrone nessuna traccia. Nel 1956 le esitazioni di Marcello, ligio dipendente che mai aveva dubitato del ritorno dell'Ebreo, cominciano a sciogliersi sotto le certezze di Immacolata, sicura che il Padrone sia già morto lontano dall'Italia. Ma proprio in quel momento, dopo tredici anni, il Padrone bussa alla porta per reclamare le sue proprietà.
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