F1, le pagelle del GP Imola: Ferrari sul podio, McLaren ad un passo da RedBull

Nel GP Imola la Red Bull vince ancora ma non in modo così netto. A deludere è la Ferrari che si conferma come la terza forza del Mondiale

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Eleonora Ottonello

esperta di Formula 1

Nata a Genova nel 1987, scrivo per passione. Nel quotidiano mi divido tra la vita di addetta alla vendita e quella di educatore cinofilo. Grande appassionata di Formula 1, nel 2007 iniziai a collaborare con svariati siti del settore. Inviata anche sul campo, niente mi fa esplodere il sorriso come vedere le monoposto sfrecciare sull'asfalto

Pubblicato: 20 Maggio 2024 08:08

Quella che si stava rivelando come la gara più soporifera vista fino ad ora, per lo meno in questo inizio di Campionato, è riuscita è risvegliare gli “appassionati assopiti” proprio in occasione degli ultimi quindi giri. Quando ormai il GP Emilia Romagna sembrava essere chiaramente nelle mani di Max Verstappen, Lando Norris ci ha provato con tutte le sue forze a strappare la vittoria all’amico e rivale.

Un po’ come successo a Miami, anche a Imola il nome del vincitore è stato messo in dubbio fino all’ultima curva. Se la Red Bull è ancora la vettura da battere e la McLaren ha confermato i passi in avanti visti proprio in occasione della gara in Florida, non si può dire lo stesso della Ferrari. Il Cavallino Rampante ha deciso di aspettare proprio la gara di casa di Imola per mettere in pista un sostanzioso pacchetto di aggiornamenti che, nonostante i piccoli miglioramenti, non ha portato ai risultati sperati. Anche se Leclerc è riuscito a salire sul gradino più basso del podio per la gioia dei numerosi tifosi della Ferrari presenti a Imola.

McLaren

Dopo essere tornati a vincere a Miami, la McLaren, a Imola, si porta a casa un altro podio. E convince. Norris chiude il GP di Emilia Romagna in seconda posizione, alle spalle del vincitore della corsa, Max Verstappen. Se il pilota inglese si trova in uno stato di forma eccezionale, il podio ottenuto a Imola conferma la bontà degli aggiornamenti visti sulla MCL38 in Florida.

Ed esattamente come successo sia per Red Bull che per Ferrari, anche in McLaren la differenza vera la fa un pilota. In questo caso Norris. Il 24enne non ha mollato di un centimetro. Negli ultimi quindici giri Norris ci ha provato fino all’ultima curva nel tentativo di portare Verstappen all’errore per strappargli la vittoria. In ogni caso la McLaren dimostra un netto miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la velocità e, con un avvio migliore, forse Norris avrebbe potuto forse agguantare un altro successo.

Red Bull

Probabilmente è sbagliato dare sentenze nel giro di una gara. E non lo faremo. Ma, almeno sul tracciato di Imola, la Red Bull ha faticato più del solito. Bisognerebbe capire se l’effettivo potenziale della RB20 è quello che vediamo nelle mani di Max Verstappen o in quelle di Perez. Il messicano non è mai stato della partita a Imola. E fosse stato solo oggi il problema.
Disastroso in qualifica, Perez in gara parte con la gomma più dura, una soluzione che non si rivela essere la migliore. Non riesce ad avvicinarsi ai primi nemmeno pregando, il team (probabilmente sperando nell’ingresso di una Safety Car) lo tiene fuori più del dovuto prima di effettuare la sosta. Ma questa non può essere una scusante tenendo conto che guida una Red Bull.

La differenza la fa Max Verstappen che, forse per la prima negli ultimi due anni, si suda per davvero la vittoria nel GP Emilia Romagna. L’olandese al via non riesce a scappare come al suo solito e non riesce mai a mettere tra sé e i suoi inseguitori un vantaggio superiore agli 8 secondo. Con la mostruosa ripresa di Norris negli ultimi giri, se solo Lando avesse avuto ancora un giro a sua disposizione, siamo sicuri che Max non avrebbe riso così tanto.

Ferrari

Nonostante il terzo posto che ha permesso a Leclerc di salire sul gradino più basso del podio la Ferrari non può ritenersi soddisfatta dopo il fine settimana del GP Emilia Romagna. L’obiettivo del Cavallino Rampante a Imola era quello di tornare a vincere anche grazie al corposo pacchetto di aggiornamenti fatti debuttare sulla SF-24 sulla pista di casa. Un upgrade che, sfortunatamente per la Rossa, non ha portato i risultati sperati. Dopo un eccellente venerdì, la Rossa ha cominciato a faticare.

La Ferrari è leggermente migliorata ma a Imola si è confermata come la terza forza del Mondiale. Dando uno sguardo generale a quanto accaduto in gara la monoposto italiana ha sofferto soprattutto nella prima fase, con serbatoi carichi. Solamente nel finale della corsa Leclerc è riuscito ad avvicinarsi pericolosamente a Norris nella speranza di strappare il secondo posto al pilota della McLaren, ma senza successo. Se il monegasco, nonostante mille difficoltà, ci ha provato (e sperato) fino all’ultimo, quella di Sainz è stata veramente una gara senza infamia e senza gloria. Chiude la corsa esattamente nella posizione dalla quale era partito e, se non fosse stato per il sorpasso su Perez, forse nemmeno ci saremo resi conto che stesse disputando il GP Emilia Romagna,

Mercedes

La cosa migliore vista da Hamilton questo fine settimana è sicuramente l’accoglienza dei tifosi della Ferrari che già si sono catapultati al 2025. A Imola la Mercedes si conferma la quarta forza del Mondiale. E, almeno per il momento, senza possibilità di avvicinarsi alle dirette avversarie. Eppure per il pilota inglese questa è sicuramente una delle gare migliori dell’anno. Dopo un buon avvio di corsa dove riesce a sopravanzare Tsunoda e il bel soprasso su Perez, cattivissimo con Hamilton come con nessun altro pilota, chiude il GP Emilia Romagna davanti a Russell.

Haas

Finalmente entrambi i piloti della Haas riescono a portare a termine una gara positiva. Entrambi. Lo ripeto perché mai vorrei che quella parola si sia persa nel mezzo della frase. Se Hulkenberg si porta a casa un altro fine settimana interessante chiudendo la corsa non troppo lontano dalla zona punti, nel GP Emilia Romagna, Magnussen rimonta dalla 18esima fino alla 12esima posizione. Ma a fare notizia è il fatto che il pilota danese non commette irregolarità o azioni al limite del permesso.

RBF1 Team

Ci ha messo un po’ a levarsi la nomea di giapponesino terribile. Eppure, sarà l’aria del GP di casa per il suo team (che ricordiamo essere la ex Toro Rosso), ma ormai i complimenti e gli aggettivi positivi per Tsunoda si sprecano. Porta a casa un altro punto importante per il team, si dimostra un pilota solido ma soprattutto finisce ancora una volta davanti al ben più esperto e “anziano” compagno di squadra, Daniel Ricciardo. Grazie ai risultati che sta ottenendo non c’è da escludere che possa essere uno dei candidati per prendere il posto di Perez in Red Bull. E Yuki per conquistare quel sedile ce la sta mettendo tutta.

Aston Martin

Si fa presto a passare dalle stelle alle stalle. Nonostante gli aggiornamenti portati sulla AMR24 credo sia più che corretto dire che qualcosa (e anche più di qualcosa) non ha funzionato. Con Alonso che va per prati nelle prove libere e scatta dalla pit lane per la gara, l’ancora di salvezza per la scuderia inglese in questo fine settimana è stato Lance Stroll.
Il “figlio di papà” per una volta va a punti portandosi a casa un’ottima nona posizione mentre il suo ben più ingombrante caposquadra non trova la quadra nella monoposto. Forse essere partiti con gomme Soft e averle sostituite con le Hard così presto non si è rivelata una strategia così vincente per Alonso.

Kick Sauber

Una delle monoposto meno inquadrate durante l’ora e mezza di gara. Ok, che questa è una fase di transizione per la Sauber in attesa del debutto ufficiale in pista come Audi, ma non c’è un guizzo nemmeno a pagarlo oro.
La vettura è quel che è. Non si può pretendere troppo. L’unico che, apparentemente, vuole provarci è il povero Zhou. Il cinese, che rumors vorrebbero vicino ad Alpine per la prossima stagione, scatta dietro a Bottas e lo batte anche grazie alla strategia.
Il finlandese si porta a casa l’ennesima gara anonima. La sua strategia, un po’ come quella di Perez, studiata in attesa di una Safety Car non paga, ma Valtteri non ci mette niente del suo per migliorare la situazione. Forse è con la testa già nel ciclismo?

Alpine F1 Team

Nonostante i miglioramenti visti a Miami, sembra che per Alpine la luce in fondo al tunnel sia ancora lontana. Il miglioramento visto in Florida deve essere rimasto su qualche spiaggia di Miami a crogiolarsi al sole. La scuderia francese non è ancora uscita dalla crisi e non ci sono segnali di miglioramento.
Se Ocon, almeno, riesce ad arrivare quasi sempre davanti al compagno di squadra, Gasly si è perso. Ancora abbiamo negli occhi le immagini del pilota transalpino ai tempi della Toro Rosso, ritrovatosi dopo la fallimentare esperienza Red Bull. Ora, viene da pensare, che il passaggio in Alpine non sia stato poi la scelta migliore. Gasly è bravo. Come Ocon. Ma a differenza del compagno di squadra è da un po’ troppo tempo finito nell’anonimato più totale.

Williams

Già la Williams fa fatica di suo. Se poi a peggiorare le cose ci si mettono i piloti… siamo apposto. Con Sargeant che dalla penultima posizione rimonta fino al 17esimo posto, chiudendo il GP Emilia Romagna anche davanti a Fernando Alonso e alla sua Aston Martin, Albon si fa beccare con le mani nella marmellata.
In occasione della sua prima sosta, al pilota anglo-thailandese viene montata male una gomma e questo lo costringe a percorrere tutto un giro completo della pista a bassa velocità per tornare ai box e cambiare gli pneumatici.
Probabilmente nella testa degli uomini al muretto della Williams c’era la volontà di spiegare quel giro con qualcosa che non andasse nella vettura, con una foratura forse. E Albon cosa fa? Sbugiarda il team via radio e si becca pure una penalità. Ah. Quando si dice la collaborazione.